sabato, 20 Aprile 2024
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Padova, allarme siccità. Il Comune fa un appello alla Regione del Veneto

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L’appello del Comune di Padova alla Regione ” La città non può rimanere senza acqua. Chiediamo di poter discutere di questo tema perché l’emergenza è ora”

Il nuovo anno di certo non è iniziato con le grandi piogge. Ormai non piove da mesi e l’allarme siccità continua a rimanere un’emergenza per il Comune di Padova.

C’è forte preoccupazione, infatti,  da parte del tavolo tecnico permanente sull’emergenza siccità costituito da Comune di Padova, genio Civile, Consorzio di Bonifica, Acegas Aps, Ulss e Arpa, per la situazione dei canali.

La situazione odierna (marzo 2023) preoccupa, soprattutto non è ancora iniziata la stagione irrigua. La portata dei fiumi è al di sotto del 50% rispetto alla media storica. E’ un dato molto preoccupante che porta alle autorità che governano le acque di Padova a stimare un’anticipo dell’allarme siccità rispetto allo scorso anno.

Per tornare in saldo servirebbero quattro ore di pioggia abbondante ogni giorno per cinque mesi consecutivi” sostengono il vicesindaco Andrea Micalizzi e l’assessore all’ambiente, Andrea Ragona.

E quello che preoccupa è il riproporsi della situazione della scorsa estate con i canali padovani svuotati dall’acqua che hanno provocato complicazioni igienico sanitari e costringendo l’amministrazione ad emanare ordinanze e spegnere tutte le fontane della città, tutt’ora in essere

L’appello

Bisogna agire subito.  –  commenta il Vicesindaco Micalizzi – Abbiamo scritto alla Regione una lettera nella quale, a fronte dei dati, abbiamo chiesto un incontro per ragionare sulle misure da prendere insieme perché a fronte di una situazione idrica mutata, va ripensata la politica di gestione dei corsi d’acqua nella Regione. Abbiamo anche elaborato una proposta, grazie al lavoro costante degli enti tecnici regionali i quali, dati alla mano, ci dicono che una riorganizzazione dei flussi d’acqua è possibile con piccole portate d’acqua.”

La proposta

La proposta è di utilizzare l’acqua del fiume Adige attraverso il canale artificiale LEB, utilizzato in particolare per l’irrigazione, che collega le acque ad Ovest della Regione con il territorio padovano. Con una portata minima per l’Adige, 5mc al secondo e solo all’occorrenza, potremmo dare sollievo a tutto il nostro territorio.

Inoltre va tenuto in considerazione che oggi il problema non riguarda l’acqua potabile, ma o arriva un anno piovoso o nel giro di due tre anni avremo un’emergenza ulteriore. La falda oggi è a 51 metri slm; lo stato di guardia inizia a 49 e a 42 è considerato stato di crisi. Se non si inverte subito la tendenza ci troveremo senza acqua potabile. –  aggiunge l’assessore all’ambiente Andrea RagonaLe soluzioni tecniche ipotizzate dal Consorzio di Bonifica sono manovre plausibili che garantirebbero un sollievo al nostro territorio.”

Cambiamenti climatici

Stiamo vivendo sulla nostra pelle gli effetti dei cambiamenti climatici e per far fronte a questa crisi ambientale e mitigarne gli effetti serve che tutti gli enti lavorino in sinergia,  –  conclude l’assessore all’Ambiente – ognuno per le proprie competenze, guardando al benessere e alla tutela di tutto il nostro territorio. Altrimenti si aggraverà di anno in anno una situazione già molto critica, con conseguenze irreversibili sulle vite di tutti noi.”