Vertice nel pomeriggio tra il sindaco e Grassi sulla questione del riconoscimento, scoppiato dopo il caso Milano.
Subito dopo il vertice, il Comune di Padova ha diramato una nota che riportiamo integralmente:
“Ho avuto col Prefetto Raffaele Grassi un confronto molto cordiale che, nei distinti ruoli e nelle differenti funzioni, si è tenuto come sempre nel segno della più ampia collaborazione istituzionale.
Come Sindaco, ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini; in coscienza -e ritengo anche in diritto- non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, esponendoli così a gravi discriminazioni.
Ecco perché, su questo tema, intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle Autorità competenti.
E’ un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus.”
Francesca Benciolini
“I nostri uffici di Stato civile lavorano con professionalità e attenzione su questi temi che incidono sui diritti fondamentali degli individui, in un’ottica di massima tutela di ogni persona. E’ un lavoro che accompagna le nostre vite attraverso atti che, a volte, sembrano scontati ma che possono fare la differenza, come ci dimostrano i casi di cui ci stiamo occupando in questi giorni.”