venerdì, 29 Marzo 2024
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Rovigo, torna all’emergenza e la necessità di risparmiare acqua: ecco le buone pratiche nell’uso della risorsa idrica

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Merlo: “Non vi sono ancora le condizioni per emanare ordinanze al livello comunale, ma si riscontra la necessità di una responsabilità generale nell’uso dell’acqua”

Continua l’allarme siccità, ora più che mai a livelli gravi anche a Rovigo, dove il prolungarsi della situazione in questi ultimi mesi ha già portato ad uno stato di carenza idrica generale, che riguarda il livello bassissimo dei corsi d’acqua e un forte abbassamento delle falde sotterranee, quest’ultimo piuttosto insolito in questo periodo dell’anno. La Regione Veneto ha emanato un’ordinanza che richiama allo stato di attenzione sull’uso appropriato dell’acqua, invitando i cittadini, gli Enti e gli operatori economici a evitare gli sprechi e al contenimento dei prelievi per usi non prioritari di acque sotterranee e superficiali.

“Il protrarsi della carenza di precipitazioni già in una fase stagionale anticipata di inizio primavera – spiega l’assessore all’Ambiente Dina Merlo -, ha determinato la necessità di mettere in atto una campagna informativa di ampio respiro per invitare i cittadini a comportamenti responsabili, onde prevenire rischi che possano portare a problemi di limitazione della disponibilità idrica, se le condizioni metereologiche non cambieranno la situazione. In particolare la comunicazione sul risparmio idrico messa in atto, dal Comune di Rovigo è rivolta ai cittadini, attraverso raccomandazioni sulle buone pratiche nell’uso dell’acqua inserite nei canali informativi comunali e social, alle scuole attraverso una proposta formativa indirizzata a tematiche ambientali con particolare attenzione al risparmio idrico e infine con una rassegna di messaggi grafici informativi ad impatto comunicativo. 

“Non vi sono ancora le condizioni per emanare ordinanze al livello comunale, che sarebbero motivate solo in caso di prescrizioni precise da parte della Regione o nazionali, ma si riscontra la necessità di una responsabilità generale nell’uso dell’acqua, attuando quelle buone pratiche che dovrebbero ormai entrare nei comportamenti individuali quotidiani e continuativi improntati al risparmio idrico. In particolare in ambiente domestico è necessario: chiudere i rubinetti quando non serve, installare frangi-getto nei rubinetti per ridurre il flusso, usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, preferire la doccia rispetto al bagno, annaffiare il giardino e le piante solo ove necessario e possibilmente con irrigazione a goccia limitando i volumi idrici”.

“Le recenti emergenze legate alla siccità hanno portato all’attenzione che l’acqua rappresenta un bene primario e limitato – continua Merlo –. L’acqua viene utilizzata per diversi impieghi, in primis l’uso alimentare ed igienico, fabbisogni primari ed essenziali che richiedono acqua potabile di elevata qualità, per passare agli usi legati all’attività agricola e industriale che derivano le loro prese d’acqua anche da corsi d’acqua superficiali o falde sotterranee. In una situazione come quella attuale di mancanza d’acqua sia per scarse precipitazioni che per assenza di riserve idriche dagli invasi montani, si realizza inoltre una competizione con l’uso energetico dell’acqua, che rappresenta ormai negli impianti idroelettrici una fonte rinnovabile non certo trascurabile. Il risultato è un generale stato di crisi che impone la necessità di utilizzare l’acqua in modo responsabile, limitandola agli impieghi essenziali. Non da ultimo è opportuno ricordare la necessità di una gestione dei corsi d’acqua, con il mantenimento del deflusso minimo vitale, per consentire la sopravvivenza degli organismi acquatici e il mantenimento dell’ecosistema fluviale, a garanzia dello stato di salubrità dei corsi d’acqua stessi”.

“E’ comunque opportuna – conclude Merlo -, una presa di coscienza dello stato di crisi che deriva in generale da un drastico cambiamento climatico in atto, rispetto al quale occorre intervenire con azioni di mitigazione ambientale per invertire la tendenza, che richiedono tempi non certo immediati, ma occorre subito adottare interventi di adattamento con azioni di risparmio idrico, energetico, razionalizzazione dei sistemi irrigui, azioni di accumulo idrico”.