Preoccupazione di insegnanti e genitori a Santa Maria di Sala a causa della mancata risposta delle istituzioni
C’è forte preoccupazione a Santa Maria di Sala e in particolar modo nelle frazioni, per la possibile mancata formazione delle classi prime di ben quattro scuole primarie su sei. Sono infatti a rischio gli istituti delle frazioni di Stigliano, Caltana, Veternigo e Sant’Angelo.
La questione sul tavolo è la richiesta non ancora accolta da parte dell’Ufficio Scolastico, dell’istituzione del tempo pieno negli orari delle suddette scuole salesi. Per scuola a tempo pieno si intende un’organizzazione delle attività didattiche in 40 ore settimanali, dal lunedì al venerdì. Di queste ore, 30 effettive sono di lezione, sia al mattino che al pomeriggio affiancate da 10 di mensa e gioco post mensa. Tutto nacque con l’entrata in vigore della legge 820 del 1971 che istituzionalizzò questa nuova forma di “dopo scuola” che fino ad allora era spesso affidata alle parrocchie e patronati in forma del tutto assistenziale. ”Da luglio ne abbiamo fatto richiesta – dichiara la sindaca Natascia Rocchi – ma per ora ancora nessuna risposta.”
Risultato, già venti bambini si sposteranno nella vicina Campocroce poiché lì il tempo pieno è garantito. Da questo punto di vista si è mossa anche la consigliera regionale leghista Francesca Scatto, consigliera comunale di minoranza anche presso il Comune di Santa Maria di Sala, la quale è riuscita ad ottenere un appuntamento lo scorso febbraio. “Mi è stato detto che la questione è di competenza della dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo – ha riferito. Nel frattempo si è riattivato il comitato genitori mentre l’assessore all’istruzione Gianpietro Spolladore ha ricordato che sarebbero stati resi disponibili servizi di pre e post scuola e di trasporto.
“Avevamo richiesto un incontro con la dirigente dell’Ufficio Scolastico in data 26 novembre – ricorda Spolladore – successivamente a seguito dei numeri registrati anche in data 6 febbraio. In entrambi i casi non abbiamo avuto risposta. Recentemente abbiamo inviato una nuova richiesta. La consigliera Scatto ha avuto un incontro con la stessa dirigente in data 28 febbraio. Posto che l’importante è l’ottenimento del risultato, la richiesta continua ad essere quella di avere l’attivazione di un tempo pieno in almeno un ulteriore plesso del territorio. L’esempio più eclatante di bambini che migrano nelle scuole dei comuni limitrofi è senz’altro quello dei venti bambini salesi iscritti alla prima di Campocroce con il modulo a 40 ore”.
“Mi rifiuto di pensare che si tratti di una questione politica” conclude Rocchi.
Riccardo Musacco