venerdì, 9 Giugno 2023

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Stostenibilità della pesca: a Chioggia sala gremita per il “Blue Coast Agreements 2030”

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“Questo progetto garantisce un nuovo impulso al settore della pesca e ha fatto emergere la capacità di fare squadra dei FLAG e del mondo della pesca, diventando uno strumento utile per orientare i decisori politici”

Sala gremita e grande consenso. È questo il riassunto della Conferenza Finale di “BLUE COAST AGREEMENTS 2030” il progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fisheries Local Action Group) appartenenti a sette Regioni italiane, che si è svolta lunedì scorso a Chioggia, nell’Aula Magna di Palazzo Grassi.

Attraverso laboratori, tavoli di confronto, attività formative per addetti e attività didattiche con i giovani e il mondo della scuola, “BLUE COAST AGREEMENTS 2030” ha portato i territori costieri interessati a recepire l’AGENDA 2030 dell’ONU e a programmarne la “messa in pratica” attraverso la condivisione di indirizzi strategici e azioni pilota nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, per lo sviluppo sostenibile delle zone costiere di partenariato.

“BLUE COAST AGREEMENTS 2030” è stato fortemente voluto dai FLAG del partenariato, che hanno maturato l’esigenza di contribuire a migliorare i livelli di sostenibilità dei territori in cui si trovano ad operare, orientandone lo sviluppo verso una “Costa Sostenibile” che sia nell’interesse comune più resiliente, produttiva, diversificata, distintiva, attrattiva e salutare. In questa prospettiva la realizzazione dell’Obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine” dell’Agenda 2030 dell’ONU, in sinergia con gli altri Obiettivi connessi e/o derivabili, può diventare per le comunità locali l’impulso ad una pratica più consapevole ed efficace della Blue Economy, che la renda uno strumento decisivo non solo per la salvaguardia degli ecosistemi marini, ma anche per la diversificazione economica, la creazione di posti di lavoro e la responsabilità territoriale delle zone costiere. (continua sotto la media gallery)

Il progetto, articolato in “azioni comuni” e “azioni locali” specifiche di ogni dimensione territoriale considerata, ha previsto l’utilizzo dello strumento operativo del “Contratto di Costa” e la capitalizzazione dell’esperienza del Contratto di Costa Veneta. Fra le “azioni comuni” realizzate con il Progetto: la ricognizione e l’analisi dello stato dell’arte di politiche, progetti e strumenti vigenti e previsti sul territorio di partenariato afferenti alla Blue Economy e allo Sviluppo Sostenibile con approfondimento sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi nel quadro delle politiche cofinanziate dal FEAMP e dal FEAMPA; elaborazione di un Documento di Indirizzo Strategico e Azione integrato e condiviso con i portatori di interesse, esito dell’analisi e della discussione con i territori, comprensivo di un “catalogo” delle azioni possibili e relativi target di supporto all’attuazione dell’Agenda 2030 alla scala locale di operatività dei FLAG partner; ricognizione delle esperienze di “Contratto di Costa” e di “Contratto di Fiume” in corso nei territori di progetto, comprensiva di mappatura e restituzione dei medesimi sottoforma di schede. “Azione comune” fondamentale, infine, è stata l’attività di comunicazione che attraverso i suoi materiali e metodi ha avuto funzione di sensibilizzazione e formazione per i soggetti direttamente coinvolti e in generale per le comunità locali dei territori di progetto.

L’individuazione delle azioni pilota è avvenuta nell’ambito dei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy supportati dal nuovo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Agricoltura); e, attraverso processi partecipativi distintamente dedicati ai portatori di interesse di ogni FLAG del partenariato.

Ad aprire la Conferenza Finale Marco Spinadin, Presidente del FLAG GAC Chioggia Delta del Po capofila di progetto, che ha presentato e ringraziato il partenariato di progetto evidenziando l’importanza dei risultati ottenuti da Blue Coast Agreements 2030 che sono andati ben oltre le aspettative, consentendo sinergie importanti e indirizzi utili per la definizione delle prossime strategie di sviluppo locale di ogni FLAG partner. “Questo progetto garantisce un nuovo impulso al settore della pesca e dell’acquacoltura, ma soprattutto ha fatto emergere la capacità di fare squadra dei FLAG e del mondo della pesca, diventando uno strumento utile per orientare i decisori politici” ha concluso Spinadin.

Ospiti d’eccezione l’Assessore alla Pesca della Regione del Veneto Cristiano Corazzari, il Presidente della Commissione Pesca al Senato Luca De Carlo presenti in sala e l’Europarlamentare Rosanna Conte in collegamento da Strasburgo per le conclusioni finali. Cristiano Corazzari ha espresso orgoglio per la Regione del Veneto da cui è potuta partire quest’iniziativa progettuale di scala ampia e contenuti strategici; ed ha aggiunto che “in questo progetto i FLAG si sono messi insieme per affrontare le grandi sfide di sostenibilità del settore pesca e acquacoltura, che non sono solo economiche ma anche sociali ed ambientali. È stato fatto un grande lavoro di squadra che potrà essere assunto dalle Regioni anche per gestire in maniera più efficace ed efficiente le risorse”.

Da parte sua, Luca de Carlo ha sottolineato: “È importante che riusciamo ad essere propositivi rispetto a quella che sarà la nuova geografia della pesca, non solo in termini di tonnellaggio del pescato, ma anche in quelli di una vera nuova cultura della pesca. Credo che progetti come BLUE COAST AGREEMENTS 2030 servano proprio a raccontare e programmare la pesca del futuro” aggiungendo che “questo progetto ci da tanti spunti, soprattutto a noi decisori che abbiamo il compito di mettere a terra concretamente le politiche”.

Rosanna Conte ha concluso i lavori evidenziando che “Lavorare per rendere la costa più sostenibile e resiliente sfruttando i vantaggi della Blue Economy e delle opportunità di finanziamento dell’UE, come hanno fatto i FLAG italiani con questo progetto, è senza dubbio meritevole di nota. Meritevole è in particolare la linea di intervento sulle giovani generazioni, perché è fondamentale riuscire a coinvolgerle, informale, formarle e sensibilizzarle. È proprio grazie a queste iniziative che si riesce a migliorare il nostro territorio inteso come ambiente, attività e utilità. Grandi sono le opportunità delle zone costiere e grazie a questi progetti si fa il bene della collettività”.

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