giovedì, 28 Marzo 2024
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Superbonus, è caos nel Miranese: a rischio alloggi pubblici per 20 milioni di euro

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Per alcuni interventi l’avvio dei lavori era previsto poco prima dell’estate, ma i problemi legati al Superbonus rendono l’impresa praticamente irrealizzabile

Power Plant Construction

E’ caos nel miranese per i problemi legati al cosiddetto Superbonus, con a rischio centinaia di alloggi pubblici per almeno 20 milioni di euro, che rischiano di restare bloccati. La causa è presto detta: l’aumentare dei costi ha fatto andare deserte buona parte delle gare per l’aggiudicazione dei lavori, la maggior parte dei quali dovrebbe invece svolgersi e concludersi entro giugno per poter ottenere il bonus. In ballo, oltre venti milioni di euro e l’ipotesi concreta di una nuova cessione dei crediti. Gare quasi deserte nel miranese dopo le modifiche decise dal governo alla normativa del superbonus al 110%, con rischio soprattutto per il vasto complesso del Villaggio dei Fiori a Spinea e per una serie di altri appartamenti più piccoli tra Mirano e la Riviera.

Per tutti questi interventi l’avvio dei lavori era previsto poco prima dell’estate, ma i problemi legati al Superbonus, con la novità decisa dal governo per ottenere i finanziamenti di realizzare almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno, rendono l’impresa praticamente irrealizzabile nei modi e nei tempi precedentemente decisi.

Il tutto a scapito – purtroppo – soprattutto di case popolari e di gente che non ha la possibilità concreta di effettuare gli interventi in una maniera differente. Nel caso dei palazzoni rossi del Villaggio dei Fiori, ad esempio, a gestire cantieri e interventi è Insula, la società che si troverebbe in una situazione di blocco totale per l’impossibilità di riscossione dei crediti, con lavori a volte già iniziati che resterebbero sulle spalle dei residenti, costretti a pagare cifre anche salate per colpe non loro.

“Stiamo cercando di fare il possibile – dice l’assessore al Patrimonio pubblico del comune di Venezia Paola Mar ma penso che qualche margine ancora ci possa essere, anche se i tempi sono strettissimi. Il vincolo del 60% dei lavori da concludere entro giugno 2023, è un problema dal quale difficilmente il Comune potrà sottrarsi”.

La soluzione, potrebbe essere una ulteriore cessione dei crediti. L’ipotesi per ora più concreta è quella di un intervento di una partecipata con liquidità.

Massimo Tonizzo