venerdì, 2 Giugno 2023

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Un po’ di storia: il Ca’ Vendramin Calergi è la sala da gioco più antica al mondo

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Il Casinò di Venezia, fondato nel XVII secolo, precisamente nel 1638, chiamato Ca’ Vendramin Calergi, è considerato la casa da gioco più antica in assoluto al mondo. Il casinò ha due sedi, la più nota è proprio il palazzo Ca’ Vendramin Calergi, un edificio rinascimentale che si affaccia sul Canal Grande mentre l’altra, piuttosto recente vista l’inaugurazione avvenuta nel 1999, sorge vicino l’aeroporto Marco Polo: Ca’ Noghera, primo casinò all’americana aperto in Italia. Il casinò sorge al secondo piano del palazzo, dove si instaurò ufficialmente nel 1946, quando il comune ne acquisì l’edificio e ne fece la sede invernale del Casinò di Venezia. All’interno di questo palazzo morì il celebre compositore tedesco Richard Wagner e per questo ci sono delle sale a lui intitolate. All’esterno c’è anche una targa commemorativa che recita in versi il ricordo del Vate, Gabriele d’Annunzio, nei confronti del compositore.

Il palazzo dove oggi si trova il casinò risale ad un disegno del tardo 1400 e la costruzione ultimata è datata 1509. La famiglia Loredan, che commissionò l’opera, fu però costretta a venderla dopo alcuni decenni e l’edificio passò nelle mani della famiglia Calergi ed in seguito dei Grimani. Tra le peculiarità dell’ingresso che guarda al Canal Grande, è possibile scorgere un’incisione in latino: “Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam (la cui versione è “Non a noi signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria”). Il motto viene tradizionalmente legato ai Templari, in modo particolare il riferimento in questo caso è ad una preghiera che veniva letta e pronunciata dagli uomini prima di salpare per la Crociata, dal momento che Venezia era uno dei porti più usati per arrivare in Terrasanta.

Contrariamente a quanto accade in altri casinò dove ormai l’abbigliamento è libero, per entrare nella sala veneziana è necessario rispettare il dress code. Per gli uomini che vogliono accedere alle sale è infatti richiesta tassativamente la giacca, ma non è necessaria per entrare nelle aree dedicate unicamente alle slot. In linea generale, tuttavia, il regolamento posto all’entrata ribadisce come sia preferibile un abbigliamento non casual, evitando ad esempio di indossare pantaloncini corti, tanto per gli uomini quanto per le donne.

Tra i casinò diventati celebri in Italia quello veneziano è il più antico ma l’interesse della laguna nei confronti del gioco d’azzardo non si limitava però ad un solo casinò. Anzi, le carte consultabili relative al XVIII secolo riportano come nella Serenissima vi fossero oltre 100 sale da gioco, per la precisione le stime parlano di 136, comprendendo casinò e ridotti, vale a dire piccole case o addirittura solo stanze in cui si praticava gioco d’azzardo senza limitazione dettata dal ceto sociale. Un numero enorme che più volte fu oggetto di tentativi da parte del Consiglio dei Dieci atti a regolamentarne le attività, ma non sempre con successo. Erano infatti all’ordine del giorno le risse ma anche la presenza di bari all’interno delle sale, rendendo sempre più arduo il compito di tenere sotto controllo quello che accadeva al loro interno. Tra le sale era però rispettata la privacy dei giocatori: erano infatti diffuse le maschere per impedire che i frequentatori venissero riconosciuti.

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