venerdì, 29 Marzo 2024
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Borgoricco: Idrobase Group alla conquista dei mercati coreani e giapponesi

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Novità interessante di questa strategia è la prossima nascita di Idrobase Japan, sulla base delle analoghe esperienze in Corea e Francia

Idrobase Group, azienda con sede a Borgoricco, punta sui mercati di Giappone e Corea per anticipare i competitor mondiali e vara la formula del noleggio a manutenzione programmata dei macchinari per abbattere il Pm 2.5. Più pericoloso del Pm 10, che ammorba la pianura padana in assenza di piogge, il Pm 2.5, prodotto in alcuni cicli industriali come acciaierie e cementifici e deleterio soprattutto per l’apparato respiratorio, ha ora un’innovativa soluzione di contrasto “made in Italy”: l’idea è dell’azienda di Borgoricco che, dopo aver lanciato il primo cannone sparanebbia a 120 bar per abbattere le polveri sottili, ora punta su questa intuizione.

«Il nostro obiettivo è garantire costi certi predeterminati, azzerando il rischio di rotture e conseguenti fermi macchina – spiega Bruno Ferrarese, co-presidente dell’azienda, di ritorno da una missione nei due Paesi orientali -. A questa nuova sfida commerciale stiamo facendo conseguire un’opportuna ristrutturazione della rete distributiva».

Novità interessante di questa strategia è la prossima nascita di Idrobase Japan, sulla base delle analoghe esperienze in Corea e Francia; obiettivo primo è la commercializzazione dei cannoni sparanebbia in un Paese ad accresciuta sensibilità ambientalista. «Ci impegniamo – aggiunge Ferrarese – a fornire un pacchetto completo per offrire massima garanzia al mercato: dai pezzi di ricambio ad ausilii per garantire efficienza costante, fino alla formazione del personale. L’usura delle macchine deve essere anticipata dalla costante manutenzione che, forti della nostra esperienza, siamo in grado di assicurare, unici al mondo».

Nell’head quarter italiano di Idrobase Group proseguono intanto i lavori di ristrutturazione, seguiti al grave incendio dello scorso luglio e la cui inaugurazione è già prevista esattamente ad un anno di distanza: già ora, però, i magazzini verticali sono saliti a quattro (tre per la logistica ed uno per la produzione) per supportare il programmato aumento di fatturato 2023, indicato in un più 20%.