Allo stadio Menti dopo un primo tempo opaco chiuso sotto di un gol, la rimonta dei biancorossi, protagonista Ferrari con una doppietta. Juve che sbaglia un rigore e prende un palo
Una doppietta del Loco Ferrari e una rete di Cappelletti consegna nelle mani di patron Renzo Rosso il trofeo della Coppa Italia di serie C. Che rimane in Veneto, visto che lo scorso anno ad alzarla al cielo era stato il Padova.
Contro i giovani della Juventus Ng,allenati da Brambilla, non è stata una passeggiata, con un primo tempo chiuso sotto di una rete siglata al 19′ da Sekulov. Nella ripresa il pareggio con Ferrari: Della Morte serve con il tacco Valietti che mette un cross basso sul secondo palo, dove è appostato Ferrari che non sbaglia. La Juve non ci sta e al 56′ è di nuovo avanti: corner di Iling e testa vincente di capitan Poli. La partita è vivace, le difesa marcano a zona, entrambe, così il Vicenza, sempre da corner ritrova il pari: riporta tutto: Della Morte batte dalla bandierina e Cappelletti di testa imita Poli e fa il 2-2. All’84’ arriva il vantaggio del Vicenza, ancora con bomber Ferrari che servito da Cavion, mette a sedere il diretto avversario e batte Daffara. Partita finita? Perché Zonta a 3’ dal termine fa fallo su Iling, rigore concesso dal Var con lo stesso Iling che spara alle stelle. La Juventus Ng spinge ancora e con al 45’ Compagnon centra il palo. Dopo 6’ di recupero, fa festa il Vicenza, la coppa Italia è sua.
Queste le parole di mister Dan Thomassen. “Bravi loro nel primo tempo ma noi un po’ bloccati mentalmente, passivi nella fase di non possesso e poco sereni nella fase di possesso. Poi nel secondo sono emerse tutte le nostre qualità e di questo dobbiamo fare tesoro. Questa gara ci deve dare grande consapevolezza di quelli che siamo e che possiamo emergere nelle difficoltà, il percorso è ancora lungo. E chiaramente ci deve dare una spinta dal punto di vista dell’autostima e della fiducia che sono importanti. Mi sento di estendere i complimenti non solo ai ragazzi ma a tutta la società, a tutta la città e in maniera onesta anche due allenatori che mi hanno preceduto. C’è tanto di loro in questo trofeo ed è giusto riconoscere il merito a chi c’era prima di me.” La protesta dei tifosi? “La cosa che rimane a noi è quella di lavorare forte e creare l’atmosfera giusta. Così si riesce a far rendere stadio, giocatori e squadra una cosa unica. I tifosi hanno un valore importante e ci servirà nel percorso verso l’11 giugno”.