Ventiquattro anni, non ha mai lasciato la città acquatica, a parte per una breve parentesi milanese
Carlotta Berti è una influencer e tiktoker di successo. 24enne, vive a metà tra il Lido e Venezia, ed è iscritta al corso di Economia e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali all’Università Ca’ Foscari. Ama profondamente i ritmi di vita lagunari e a parte una parentesi milanese dovuta alla frequenza di un Master non ha mai abbandonato la sua città d’origine. Come racconta lei stessa: “Solo quando mi sono trasferita a Milano per fare il Master ho capito l’unicità del posto in cui vivo. Per andare a scuola prendo un battello, la mia inimitabile linea 6, già dire questo confonde e ti rende un alieno per chi non conosce le isole della laguna Veneziana. Al Master quindi ero ogni giorno tempestata da mille domande su cose che per me sono normali, ma che evidentemente non lo sono”.
Carlotta è una esponente di quella generazione di ragazzi soprannominata GEN Z cresciuta a kinder fetta al latte e High school Musical, che quindi ha sempre immaginato la propria vita come un Disney Channel Original Movie. Una generazione che trascorre la propria esistenza su piattaforme digitali.
“Tra le medie e il liceo avrò aperto almeno tre canali Youtube – spiega Carlotta – Insomma, raccontare o raccontarsi attraverso un qualsiasi mezzo di comunicazione fisico o digitale è sempre stata una mia predisposizione, o almeno, un qualcosa che se anche veniva “fuori male”, avevo comunque la necessità di buttare fuori. Tiktok quindi per me significa questo, fare video per me è una necessità”.
Da veneziana doc, Carlotta ritiene con la tecnologie di contribuire a far conoscere la Serenissima in ogni suo dettaglio. “Il fatto di rispondere su Tiktok alle domande fatte dai miei compagni- conclude Berti – è stata un’idea che mi ha appassionato dal primo giorno, parlare di Venezia, raccontare le curiosità del nostro dialetto, della nostra quotidianità mi diverte. In ogni video metto tutta me stessa, in alcuni ballo, in altri in altri parlo semplicemente della mia isola, insomma, mi sono creata un po’ il mio mondo in cui posso esprimermi come mi va”.