Non tutti i dolori sono uguali: c’è il dolore “utile”, che avvisa della presenza di una patologia; c’è il dolore cronico, il dolore complesso e quello persistente. Tutti possono essere curati.
Ed esiste uno Specialista che se ne occupa: l’Algologo, che è in grado di valutare in maniera specifica il dolore sia come sintomo, nella sua fase acuta, sia in quanto malattia vera e propria, quando gli stati dolorosi diventano persistenti o cronici.
È bene fare una precisazione: l’Algologia o Medicina del dolore non è solo la Scienza del buon uso dei farmaci analgesici, bensì è un caposaldo nel trattamento del dolore complesso perché utilizza molteplici interventi mini-invasivi, che non provocano cicatrici o traumi, come la Radio Frequenza, le Denervazioni, le Decompressioni, la Pens, etc.
Ciascuna procedura viene scelta sulla base di precise indicazioni con la finalità di curare il paziente afflitto da dolore persistente attraverso l’innesco di processi di recupero funzionale e di sollievo anche emotivo.
Accanto all’obiettivo antalgico, le procedure di Terapia del dolore svolgono effetti di neuromodulazione, promuovendo l’analgesia e mantenendola nel tempo grazie alle fisiologiche capacità di recupero del paziente.
Può capitare che un dolore diventi “cronico”, cioè che non passi con le tradizionali cure e che, divenendo una vera e propria malattia, possa compromettere in modo significativo la qualità della vita.
Talvolta è del tutto sconnesso dalla causa che lo ha generato e può determinare nel paziente una profonda prostrazione fino alla comparsa di quadri di depressione reattiva.
Quando il dolore è diventato inutile e degenera in vera e propria malattia, l’Algologo è in grado di valutare il percorso di cura più corretto e di procedere con tecniche di neuromodulazione avanzata, che permettono di gestire esclusivamente il dolore inutile, non interferendo con la normale capacità di avvertire i sintomi di allarme necessari.