martedì, 23 Aprile 2024
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Terme Euganee, un prodotto che vende wellness

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Il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara: “Non sono più solo stabilimenti di cure e di trattamenti sanitari ma anche e sempre di più luoghi di relax, benessere e buon cibo”

Le terme? Non più solo a vocazione sanitaria, ma un prodotto che vende wellness. Ne è certo il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara, presente all’Hotel Premiere di Abano per il congresso nazionale dei direttori dell’associazione di categoria. Nucara ha parlato di terme e del ruolo che ha soprattutto la città di Abano nel panorama nazionale ed europeo del turismo.

“Le terme non attirano più ormai solo il segmento del turismo sanitario – ha detto – Le terme, con i suoi hotel e i suoi stabilimenti termali, sono riconosciute per i trattamenti per esempio fangoterapici dal Sistema Sanitario Nazionale, ma non sono più solo questo”.

Secondo il direttore generale di Federalberghi i tempi sono cambiati e quindi bisogna pensare ad un turismo diverso, che poggia le proprie basi sì sul core business dell’acqua termale e del fango, ma che negli ultimi tempi è diventato altro. Basta girare per la città di Abano per imbattersi in cartelli “Abano-Stazione di cura e soggiorno”. Dopo tutti questi anni questa definizione è ancora valida? O si può guardare avanti, pur mantenendo l’identità ma azzardando “Stazione di wellness”?

“Negli ultimi anni – tiene a sottolineare il direttore generale dell’associazione – si parla molto di wellness. Le terme sono diventate questo, quindi luogo di trattamenti sanitari, ma anche benessere, relax, insomma lo star bene”. Si elevano quindi i centri benessere, le piscine, il buon cibo, le palestre. “E direi gli spazi esterni – sostiene Nucara – Con la pandemia si è sviluppato un turismo di nicchia, che cerca il wellness e desidera avere spazi ampi attorno. Oggi il cliente non vuole essere ammassato, ricerca la forma fisica e un corretto stile alimentare”.

Nucara ricorda anche gli sforzi fatti da Abano e dal comparto termale per uscire dallo spauracchio del 1994, quando le Krankenkasse tedesche tagliarono sensibilmente ai loro pazienti i rimborsi alle cure termali.

Superate le difficoltà del passato, arginata la pandemia, restano ora sul piatto altre sfide da superare. “Abbiamo una guerra in corso tra Russia e Ucraina, il caro bollette, l’aumento delle materie prime e una difficoltà che con la pandemia si è presentata in maniera dirompente, quella di reperire personale. Purtroppo, alcuni dipendenti hanno fatto altre scelte. Bisogna allora guardare oltre e pensare a soluzioni diverse. Una può certamente essere quella di andare a reperire il personale qualificato all’estero”.

Federico Franchin