martedì, 6 Giugno 2023

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Veneto, Speranzon (Fratelli d’Italia): “Dal taglio del cuneo fiscale ai bonus Il nostro aiuto a famiglie e imprese”

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Il senatore Raffaele Speranzon è vice presidente vicario del gruppo Fratelli d’Italia a Palazzo Madama

Il recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse peri lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.

Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?

Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, perquesto abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chisi trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.

Come sostenere concretamente le famiglie?

Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale,ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione.

Che risposte dare invece al mondo delle imprese?

Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare.

A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?

Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riuscitia spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è crearele condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.

Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?

Rispondiamo con i fatti, ormaida mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualitàche vale centinaia di miliardie garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.

Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?

Dobbiamo far comprendere cheil confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione comune se vogliamo evitare altre tragedie.

In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?

Anche stavolta siamo riuscitia fare sintesi sui candidati che guideranno queste città peri prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee eai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale.

Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?

Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo perguidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio disesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi diquesto, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.

Nicola Stievano

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