venerdì, 2 Giugno 2023

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A Chioggia passaggi pedonali e marciapiedi non sono sempre accessibili a tutti i pedoni: una lettera al sindaco

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Sono piccole cose che, accanto ai grandi progetti, non possono essere trascurate per rendere la città migliore e restituire dignità ai cittadini che la vivono ogni giorno

Molte “mani” hanno scritto una lettera aperta al sindaco di Chioggia: mani di chi spinge la carrozzina di un disabile, mani di una mamma che porta il figlio nel passeggino, mani di anziani che si accompagnano con il bastone nel loro lento passo lungo le vie della nostra meravigliosa città.

Che cosa chiedono queste persone? Il diritto e la dignità di poter camminare serenamente su un marciapiede, nel via vai quotidiano verso il lavoro, verso casa, verso gli esercizi commerciali.

“Purtroppo molti marciapiedi, e ci riferiamo in particolare alla riva di Canal Lombardo – come ci spiega Giuliano Scarpa, uno dei firmatari della letterasono abitualmente occupati dai tavoli dei ristoranti e dei bar, o da macchine parcheggiate che trovano posto proprio lungo questi spazi riservati ai pedoni. Troppo spesso, quindi, accade di esser costretti a camminare pericolosamente nel mezzo della strada, schivati da auto e scooter non sempre pazienti né tantomeno rispettosi del pedone”.

Nella lettera si fa riferimento al Regolamento Edilizio Sostenibile del Comune di Chioggia deliberato nel maggio 2021 per far fronte alle conseguenze della pandemia: nell’articolo 55, “Passaggi pedonali e marciapiedi”, al comma 4 si stabilisce che “i marciapiedi devono avere larghezza minima e consentire sempre un passaggio minimo di mt. 1, 50” e al comma 7 che “gli elementi di arredo urbano non devono in ogni caso costituire impedimento o ostacolo alle persone disabili con deambulazione assistita.” Principi affermati anche nel Regolamento di Polizia urbana e sulla civica convivenza della Città di Chioggia (art. 16).

Ferrovia, vertiporto, Romea sono le priorità del sindaco? “Pensare in grande non fa male, senza dubbio – scrivono questi cittadini nella lettera – ma si dovrebbe cominciare a cambiare questa città dalle piccole cose che sono sotto gli occhi di tutti, difendendo i cittadini più fragili, per far diventare realtà i grandi sogni di un Sindaco che riconosciamo come “Sindaco tra la gente”. Ci auguriamo che, entro la fine del suo mandato, Lei possa intervenire anche su questi aspetti, che sono piccoli problemi per una città, ma restituiscono dignità a tanti cittadini che la città la vivono tutti i giorni. E se anche alcuni progetti dovessero rimanere solamente abbozzati, possa comunque dire di aver lasciato la sua città “meglio di come l’ha trovata”.

Eugenio Ferrarese

 

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