A Treviso trionfa Mario Conte: “Non tradiremo la fiducia dei cittadini, da domani di nuovo al lavoro”

“L’appello che faccio è quello di lasciar perdere ‘le beghe interne’ e di dar risposta ai cittadini perché sono pronti a tornare a dar fiducia alla Lega” ha aggiunto Conte

“Sapevamo di aver lavorato bene e di essere una squadra forte, tant’è che abbiamo impostato questa campagna elettorale con il sorriso, raccontando cosa abbiamo fatto, cosa vogliamo fare, chi siamo e lasciando agli altri le polemiche: i trevigiani ci hanno dato ragione”. Queste le parole di Mario Conte che ha vinto al primo turno a Treviso assicurandosi il secondo mandato.

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Poi sul risultato: “Il 65% è un gran bel risultato, ma è anche un carico di responsabilità perchè ora abbiamo la fiducia dei cittadini che non va assolutamente tradita. Era importante vincere: poi faremo l’analisi dei risultati nella coalizione, consapevoli che ognuno ha dato il massimo”

“Domani torno in municipio e continuiamo a lavorare – ha aggiunto Conte -. Abbiamo tante sfide aperte: dal Pnrr alla programmazione delle opere e poi ci prenderemo un po’ di giorni per confrontarci e costruire la squadra del futuro, con la consapevolezza che siamo arrivati a questo risultato perché è stata fatta una scelta umana e di professionalità da parte della squadra. Quindi anche in questo caso al di là delle dinamiche politiche voglio che ci sia una squadra di persone competenti, di grande spessore umano e pronte a servire 24 ore su 24 la comunità trevigiana”.

Ancora, sulla Lega: “É una famiglia importante, fatta di grande esperienza, di grandi uomini che ti accompagnano in un percorso di crescita personale e politico e questi sono i risultati. Per questo l’appello che faccio è quello di lasciar perdere ‘le beghe interne’ e di dar risposta ai cittadini perché i cittadini sono pronti a tornare a dar fiducia alla Lega: l’importante è essere responsabili, credibili e seri: noi lavoriamo in questa direzione e credo che il risultato di oggi parli chiaro”.

Infine sui giovani:“Per dare risposte ai giovani bisogna non solo ascoltarli, ma dare loro voce”.

La festa

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