Hanno partecipato in molti alla manifestazione organizzata dal Comitato “Salviamo la scuola di Boscochiaro” tenutasi ieri davanti l’istituto Lombardo Radice.
Tante famiglie si sono riunite per chiedere la deroga per la formazione della prima classe primaria per l’anno scolastico 2023/2024.
Non proprio molto tempo fa, infatti, ai genitori dei bambini è stato comunicato che la classe prima a Boscochiaro non ci sarà per mancanza di numero minimo di iscritti e che, d’ufficio, i 12 bambini saranno iscritti a Pegolotte di Cona.
“Il numero minimo sarebbe di 13 bambini e ce ne manca uno per ottenere la classe. (Continua a leggere dopo la gallery)
I nostri bambini, dunque, sono stati iscritti a Pegolotte: sono 18 km e, per chi abita nella frazione di San Pietro, addirittura 25. Possiamo permettere questo?” – ha detto il consigliere Pasquali – “chi taglia la scuola toglie il futuro e se non verrà fatta la classe prima, Boscochiaro sarà destinata a morire. Ricordiamo che la Lombardo Radice è l’unica scuola delle frazioni a sopravvivere”.
“Stiamo chiedendo davvero a tutti” – ha continuato Pasquali –“abbiamo scritto alla Regione e alla Dott.ssa Mirella Nappa, Dirigente dell’ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. Speriamo di riuscire ad ottenere un incontro”.
Già ad aprile, il consigliere Pasquali, dopo aver appreso della decisione di spostare i bambini a Pegolotte, aveva chiesto delucidazioni al sindaco Munari.
“Quello che posso dire e confermare è che nessun bambino da Boscochiaro andrà a scuola a Cona” – aveva detto il primo cittadino – “mi impegnerò assolutamente per farlo anche perché il Provveditorato può fare tutti gli spostamenti che vuole, autorizzare le classi a destra e a sinistra, ma poi i trasporti li deve fare il Comune di Cavarzere, e il Comune di Cavarzere i trasporti nel territorio di Cona non li farà. Questo è quello che confermo: i bambini, da Boscochiaro, non si muovono”.
“Quando i nostri amministratori regionali parlano di identità veneta, devono parlare anche della possibilità che i cittadini possano rimanere nelle frazioni, altrimenti, con l’andare del tempo, i paesi di periferia spariranno” – ha concluso Pasquali – “noi di Boscochiaro teniamo al futuro dei nostri bambini e del nostro paese. Siamo degli ossi duri e non molliamo”.
Benedetta Cesaro