Oltre che con la Libia, l’Italia punta a ridefinire la questione anche con la Tunisia
Il 15 maggio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi volerà in Tunisia per definire con il generale libico, Khalifa Belqasim Haftar, una strategia per gestire lo sbarco dei migranti sulle nostre coste e la pianificazione di una collaborazione con Libia e Tunisia per contenere le partenze.
In attesa di una chiara delineazione dei dettagli, al momento il piano prevede un finanziamento alla Libia e alla Tunisia con fondi nazionali della cooperazione allo sviluppo, si parla di milioni di euro.
Già nei giorni scorsi, Haftar, in visita ufficiale a Roma, ha incontrato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani ed ha successivamente avuto una riunione con Piantedosi per confrontarsi sull’emergenza migranti.
Pur trattandosi di un colloquio privato, dal Viminale emerge che si sia stretto un patto per limitare la migrazione dal territorio libico della Cirenaica in cambio di un aiuto economico del nostro governo, oltre che per controllare i migranti, anche per sostenere l’agricoltura del luogo.
Aftar si è mostrato disponibile a controllare i confini della Cirenaica grazie ai mezzi di supporto forniti dal nostro Paese: motovedette, camion, radar e droni.
Ma oltre che con la Libia, l’Italia punta a ridefinire la questione anche con la Tunisia: “Nei prossimi giorni farò una missione a Tunisi per fare in modo che si arrivi ad azioni condivise con quel Paese e a un blocco delle partenze” ha affermato Matteo Piantedosi riferendosi al viaggio del 15 maggio.
I numeri dei migranti di questi primi mesi del 2023 preoccupano il governo italiano: sono stati circa 10mila ad arrivare dalla rotta della Cirenaica ed oltre 24mila dalla Tunisia.
Per gestire la situazione delle persone già sbarcate, si cercherà di rafforzare l’attività di rimpatrio e di sgravare la situazione di Lampedusa.
Secondo i dati Eurostat, nel 2022 circa 1,08 milioni di cittadini extracomunitari era illegalmente presente nell’Unione Europea (59% in più rispetto al 2021).
A seguito di un ordine di espatrio, 96.795 persone sono state rimpatriate in un altro paese e di questi, 77.530 sono stati rimpatriati fuori dall’UE; la Francia ha segnalato il maggior numero di cittadini rimpatriati.
Giulia Sciarrotta