martedì, 6 Giugno 2023

Banner edizioni
HomeVenetoCultura e spettacoliLa vita dell'Altino romana in mostra con "Modus Vivendi"

La vita dell’Altino romana in mostra con “Modus Vivendi”

Banner edizioni

In occasione della “Notte dei musei”, sarà inaugurata la mostra che per la prima volta espone i reperti emersi durante i nuovi scavi del 2022

La cloaca scoperta durante la campagna di scavi del 2022 ad Altino

Grazie ai reperti emersi dalla cloaca scoperta nel 2022 nell’area archeologica si svela la vita quotidiana dell’Altino romana. S’intitola “Modus Vivendi” la mostra promossa dal Museo nazionale archeologico di Altino. L’esposizione sarà inaugurata sabato, 13 maggio, alle 19, in occasione della «Notte europea dei musei». Partirà dagli oggetti di uso quotidiano emersi dagli scavi della cloaca che, in una sorta di istantanea del I secolo d.C., racconteranno la vita quotidiana del quartiere romano.

«Questa mostra è per noi il primo passo per condividere con i nostri visitatori quello che è emerso dagli scavi in corso – spiega Marianna Bressan, direttrice del Museo nazionale e Area archeologica di AltinoSi tratta di una selezione di reperti che ci permettono di raccontare la vita quotidiana altinate ma allo stesso tempo la rivoluzione che sta avvenendo al Museo. Grazie alle collaborazioni con gli enti istituzionali e privati l’accesso agli scavi e la conoscenza delle scoperte sarà sempre più accessibile e approfondita in vista della nascita del Parco Archeologico».

Gli scavi archeologici: la cloaca

Una lucerna rinvenuta durante gli scavi del 2022

La cloaca scoperta nel 2022 è un’infrastruttura sotterranea del quartiere urbano conservato nell’area archeologica del decumano. Questo quartiere fu uno dei primi a essere scoperto dell’Altino romana, negli anni Sessanta; successivamente fu interessato da scavi a più riprese, fino ai primi anni Novanta, senza che ne venissero esaurite le potenzialità archeologiche.

Nel 2022, nell’ambito del progetto tutt’ora in corso, che mira a qualificare Altino come parco archeologico, si è presentata l’occasione di riprendere a scavare. Ad occuparsi degli scavi è stata la società P.ET.R.A. soc. coop (direzione Lavori Massimo Dadà della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna). Da lì le sorprese inaspettate. Quello che all’inizio sembrava un residuo di muretti mal conservati si è rivelato il corpo di un imponente manufatto funzionale allo smaltimento idrico che ha permesso e oggi di raccontare i dettagli della vita quotidiana degli abitanti della zona.

La mostra: un allestimento evocativo

I reperti saranno esposti in un allestimento evocativo, pensato per mostrare al pubblico gli oggetti rinvenuti sul fondo della cloaca scoperta con gli scavi del 2022. L’inaugurazione sarà preceduta dalla visita allo scavo, prevista per sabato 13 maggio alle 17.30. La mostra “Modus Vivendi” è stata ideata in collaborazione con il MUB – Museo della Bonifica di San Donà di Piave e P.ET.R.A. soc. coop con il contributo della Regione e del ministero della Cultura, nell’ambito del “Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali”.

Un altro dei reperti in mostra ad Altino

Tra i reperti in mostra, ci sono recipienti di vetro di colori vivaci, suppellettili di ceramica decorate che facevano parte dell’arredo della casa, ma anche un raro balsamario blu con inserti in foglia d’oro che serviva a contenere profumi o unguenti per la cura del corpo. La mostra esporrà inoltre tre coppette decorate che vivacizzavano la tavola imbandita e le lucerne, piccole lampade portatili, qui in due esemplari decorati a rilievo. Non mancano gli oggetti «preziosi». Le perle in pasta di quarzo, a forma di melone, che facevano parte di collane. L’ago, anch’esso di osso era una forcina per capelli: i fori potevano accogliere piccole spille di metallo o fili colorati, per impreziosire le acconciature femminili.

La cloaca svela la dieta e l’ambiente degli antichi altinati

I resti vegetali e animali che, insieme agli oggetti, si sono conservati sul fondo della cloaca grazie alle condizioni di forte umidità, sono, oggi, eloquenti testimoni del modo di vivere dei nostri antenati altinati. Ci sono ad esempio resti di suini in giovane età con tracce di macellazione su alcune mandibole che fanno intuire l’apprezzamento di tagli di carne particolari, come il “guanciale” ma la dieta includeva parecchi molluschi di mare: ostriche, murici, canestrelli.

Questo possibilità di lettura del passato ha ispirato l’idea della collaborazione tra il Museo nazionale e Area archeologica di Altino e il MUB – Museo della Bonifica di San Donà di Piave: il primo custodisce la memoria degli abitanti dell’area altinate nel millennio a cavallo della nostra era, il secondo conserva le attestazioni delle tradizioni culturali e materiali di età moderna dei territori restituiti con le bonifiche ottocentesche; i due sono dunque legati da un filo sottile e resistente, che cuce tra loro manifestazioni lontane della vita umana, nelle somiglianze e nelle differenze.

Banner edizioni
Banner edizioni
Banner edizioni

Le più lette

Banner edizioni
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy