sabato, 20 Aprile 2024
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Linda Pani, sulle punte da Mogliano al piccolo schermo con Anna Valle

Tempo di lettura: 3 minuti circa

La storia. È moglianese una delle co-protagoniste della fiction Mediaset “La Luce dei tuoi occhi”

Classe 1999, viso pulito e una passione per la danza, il palco e i sogni così forte da essere percepibile anche in una ventina di minuti di chiacchere al telefono. Di passi – di danza e non solo – Linda Pani ne ha fatti parecchi, tanto da diventare una delle co-protagoniste de“La luce dei tuoi occhi”, fiction Mediaset giunta alla seconda stagione.

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Linda, chi sei nella fiction?
Sono Martina Fontana, una delle ballerine co-protagoniste che nella prima stagione era una delle potenziali figlie di Emma Conti (Anna Valle), la protagonista, che interpreta il ruolo di una ballerina internazionale che torna a Vicenza per cercare la figlia creduta morta sedici anni prima. Nel momento in cui si indaga nel mio passato si scopre che non sono la figlia di Emma, ma non sono nemmeno la figlia biologica dei miei genitori. Questo perché quando sono nata sono stata vittima di un giro legato a bambini nati e venduti illegalmente a delle famiglie ricche. In questa seconda stagione sono sempre una delle ballerine e voglio capire chi sono davvero.

Quale ruolo ha avuto e ha la danza nella tua vita?
La danza è stato il mio primo amore: a tre anni ballavo nella mia cameretta e desideravo studiare danza classica, poi a cinque/ sei anni ho cominciato con le prime lezioni e non più smesso: anche ora quando posso cerco di andare a lezione. La danza mi accompagna in tutto ciò che faccio: ogni cosa, ogni movimento, ogni espressione, ogni rapporto umano è una danza. Non c’è mai stato un inizio, non c’è mai stata una fine: per me la danza è eterna.

Da ballerina ad attrice: come è successo? Hai scoperto una nuova passione?
Fin da bambina ho sempre avuto un’indole da palcoscenico, ma solo la danza e il mio percorso a Miss Italia mi hanno insegnato ad amarlo fino in fondo e con consapevolezza. Durante il liceo ho inoltre frequentato un corso pomeridiano di teatro e ho scoperto la passione per la recitazione. Dopo la maturità non sapevo quale strada prendere perché erano tanti i campi che mi appassionavano e alla fine ho scelto di seguire il mio sogno: ho frequentato una scuola di recitazione di un anno a Roma, sono entrata in un’agenzia ed è arrivato il primo ruolo. La fiction era ambientata in una scuola di danza per cui, anche nella nuova avventura della recitazione, sono stata presa per mano dalla danza.

Danza, recitazione e radio. Sei ad un bivio o c’è tempo per tutto?
Il ruolo di attrice e quello di presentatrice sono diversi, ma allo stesso tempo lavorare in un campo mi aiuta nell’altro. Una volta una persona mi ha detto che“I bravi attori non saranno mai bravi conduttori”. Io sento di essere me stessa in ogni cosa che faccio, qualsiasi forma abbia il palco su cui salgo mi tolgo la maschera e lo rendo parte di me: ho dentro mille colori che ho imparato ad apprezzare e far emergere e questa è la cosa che mi tiene più viva in assoluto. Così ho ingaggiato una sfida con me stessa, per dimostrarmi che quelle parole non valgono, almeno per me.

Sul set hai giocato in casa, nel tuo Veneto. Credi che questa serie possa essere un trampolino di lancio per Vicenza?
Credo che Vicenza, con la sua cornice palladiana, cinematograficamente si presti molto e questa serie potrebbe essere spunto per produzioni prossime, ma anche per scatti fotografiche, oltre che una vetrina per il turismo. Prima di girare la fiction non ero mai stata a Vicenza, ma appena arrivata me ne sono innamorata: è una città accogliente e a misura d’uomo, un capoluogo in grado di ricreare “una realtà di paese”. Sono convinta che questo possa essere un valore aggiunto perché la serie può contribuire a dare una sfaccettatura in più rispetto a quello che è l’immaginario del Veneto, spesso ridotto a Venezia.

Cosa dicono i tuoi concittadini?
All’inizio c’era tanta curiosità, ma anche spaesamento, dal momento che nelle nostre zone non è concepito il “mestiere dell’attore”. Poi, prima di partire per Roma, ho dato una festa e ricordo ancora oggi l’affetto e la commozione di amici e parenti. Quando nei mesi seguenti ho iniziato a costruire qualcosa di reale, concretizzando quelli che una volta erano solo sogni,mi sono sentita ancor più supportata da tutti: amici, parenti, ex professori, scuola di danza e tutti coloro che mi conoscono fin da piccola e si fermano a chiedermi “come va” o ri-condividono sui social i miei traguardi. Tutto questo mi gratifica molto perché significa che le persone mi vogliono realmente bene e mi sostengono. Avere una Mogliano così affettuosa mi riempie il cuore.

Marika Andreoli

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