“La questione impone un’attenta riflessione su quanto possa essere facile lasciarsi andare, dimenticando che dall’altra parte vi è sempre una persona che, seppur può essere criticata mai deve essere offesa”
Martina Vesnaver non è più il primo cittadino di Spinea, ma dopo le prime querele presentate per gli insulti ricevuti on line durante la sua carica, riceve una risposta della signora querelata che sorprende, spiazza e una volta tanto fa ben sperare per il futuro. In seguito ad una delle querele presentate, la ex sindaca ha avuto modo d’incontrare, e di confrontarsi direttamente con una delle signore che la aveva offesa. Per fortuna, ne è nato un sereno e costruttivo chiarimento, che ha portato alle scuse indirizzate con una lettera.
“Ho imparato la lezione – scrive la signora – ho visto una mamma preoccupata per i propri figli e stanca di affrontare situazioni denigratorie che le portano via energie. Ho trovato soprattutto civiltà, quella che per una sola parola a me è mancata nei suoi confronti”.
“Nel corso del mio mandato – la risposta di Martina Vesnaver – ho ricevuto da parte dei cosiddetti “leoni da tastiera”, che agiscono dietro uno schermo e pensano di essere liberi di offendere e diffamare qualsiasi persona, numerosi messaggi dei quali i toni diffamatori sul piano personale, professionale e non ultimo politico, sono stati e sono spesso conditi da odio e disprezzo. Ora ho finalmente avuto modo d’incontrare, e così di confrontarmi direttamente con una delle persone che mi ha offeso. Nell’occasione ne è nato un sereno e costruttivo confronto e chiarimento, che ha portato alle scuse a me indirizzate, anche a mezzo di una lettera. È un messaggio commovente, civile e onesto di una donna e una madre che condivide la sofferenza di un’altra donna e madre sottoposta all’infame gogna mediatica che a causa dei social si riverbera ad una velocità incontrollabile in ogni ambito. La questione impone ancora una volta un’attenta riflessione su quanto possa essere facile lasciarsi andare, con troppa facilità e emotività all’uso di termini denigratori, dimenticando che dall’altra parte vi è sempre una persona che, seppur può essere criticata nel suo operato o orientamento politico, mai deve essere offesa. Nutro la speranza che divulgando questa testimonianza di quanto a me accaduto possa suscitare una sana riflessione sull’importanza di non trascendere mai, con parole e azioni, il limite del rispetto dell’altro, spingendo tutti a orientarsi verso modelli, se pur critici, costruttivi”.
Per ora intanto, querela ritirata e le due donne pronte a collaborare assieme per future iniziative in città contro la violenza on line.
Massimo Tonizzo