giovedì, 28 Marzo 2024
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Santa Maria di Sala, Masiero (Fim Cisl Venezia): “Il compratore di Speedline dovrà dare garanzie per il futuro”

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Altro incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per salvare la Speedline

Si terrà oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) l’incontro con la proprietà di Speedline, la svizzera Ronal con la sua consulente Vitale e Associati di Milano, per analizzare le manifestazioni d’interesse vincolanti pervenute nelle scorse settimane per la fabbrica dei cerchi in lega di Santa Maria di Sala.

«Crediamo che serva la massima trasparenza – spiega il segretario di Fim Cisl Venezia Matteo Masieroe siamo certi che le istituzioni faranno la loro parte affinché la vendita si concluda nel migliore dei modi. Per noi sarà fondamentale essere protagonisti, con le stesse istituzioni e il territorio».

La scelta di quale sarà il potenziale investitore, se da un lato potrà rispondere agli interessi di Ronal, dall’altro dovrà essere la più convincente, attraverso il risultato di un’analisi profonda, dettagliata, in grado di dare garanzie per il futuro.

«Per noi dovrà tenere conto soprattutto dell’aspetto occupazionale – prosegue Masiero – e della solidità del progetto industriale, ma pure dell’allargamento del perimetro produttivo oltre ai marchi principali e alla possibilità d’inserire nell’operazione lo stabilimento AppTech di Mestrino (Padova). E al ministero chiederemo di favorire questo processo di mediazione. La proposta più solida per le famiglie e il territorio, non la più conveniente per Ronal che un anno fa ha deciso di abbandonare questa importante realtà industriale dopo esserne entrata in controllo nel 2007. Inoltre inviteremo le Istituzioni, a partire dalla Regione e al governo, di fare la loro parte al nostro fianco nell’interesse dei lavoratori».

Intanto in fabbrica prosegue lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi dalla Rsu e se al Mimit non ci fossero risposte, la tensione potrebbe alzarsi ulteriormente.

«Per come si sono messe le cose – spiega Masiero – la vertenza potrebbe davvero trovare una soluzione positiva. Per quanto riguarda AppTech, invece, ormai è assolutamente coinvolta e abbiamo la certezza che se non entrerà in questo piano di sviluppo e rilancio, sarà la prossima vittima di una nuova delocalizzazione. Proprio per questo motivo, come sindacato insisteremo perché si guardi a un’azione complessiva a tutela dei posti di lavoro e del tessuto industriale non solo di Venezia ma dell’intero Veneto». Dunque sarà ancora un primo maggio di apprensione per le centinaia di lavoratori di Tabina; negli accordi siglati tra le parti a primavera del 2022, si era definito come termine ultimo il 31 dicembre 2023 per trovare una soluzione ma i sindacati sono riusciti a non rendere più vincolante questa data, chiedendo, comunque, di risolvere la vertenza in tempi rapidi.