domenica, 24 Settembre 2023
 
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Urbanistica: dal Comune di Preganziol un ambizioso piano per conoscere i bisogni del territorio

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Dibattito acceso all’ultimo consiglio comunale di Preganziol sulla revisione del Piano degli interventi

Una città attenta alla mobilità e all’urbanistica del futuro: così vuole essere la Preganziol dell’amministrazione Galeano. A darne un’idea chiara, le varianti e le revisioni approvate nel corso del Consiglio comunale dello scorso 27 aprile; scelte, quelle fatte dalla maggioranza, che non hanno trovato il favore tra i banchi della minoranza, ma che hanno dato spazio a un dibattito certamente costruttivo per tutti gli schieramenti coinvolti.

Tra i punti all’ordine del giorno che si sono discussi, vi è stata anzitutto l’approvazione della variante al Programma dei lavori 2023/25, che ha visto l’aumento di ben 170mila euro, rispetto all’importo iniziale di 330mila euro, per la realizzazione del primo stralcio della pista ciclabile di Sambughè: un totale di ben 500mila euro che comprendono sia i lavori sia l’esproprio di eventuali porzioni di terreno su cui insisterà la ciclabile. “Per questo progetto riceveremo un contributo di 330mila euro dal Pnrr – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Bovo, mentre l’incremento sarà a carico del Comune”.

Ad accendere gli animi è stata però un’altra questione: l’approvazione del documento preliminare della terza revisione al Piano degli interventi. Il vicesindaco Stefano Mestriner, con il supporto dell’architetto Stefano Maria Doardo, ha infatti introdotto una nuova proposta: l’analisi del territorio attraverso il sistema degli isolati, che permetterà un’analisi del territorio in termini non più soltanto di quantità ma anche di qualità.

“Non andremo a stravolgere il nostro strumento urbanistico – ha spiegato Mestriner –, ma sentiamo la necessità di affrontare il tema dell’attenzione all’ambiente e alla riqualificazione con un cambio di paradigma: non è più sufficiente ragionare sul quanto e dove intervenire, ma anche sul come e questo sistema ci permetterà di avere un quadro ecosistemico del territorio che servirà tanto a tutelare quanto a rigenerare con criterio i vari ambienti”.

Per fare ciò, si ricorrerebbe dunque a una caratterizzazione del territorio, che ne evidenzi valori e criticità, attraverso parametri come il numero di abitanti, le superfici verdi, la presenza di parcheggi e servizi e indicatori quali  ad esempio l’inquinamento e l’assorbimento Co2, il fenomeno delle isole di calore e altri relativi alle acque.

“Non è una variante vera e propria, quanto un’integrazione – ha affermato l’architetto Doardo –: stiamo elaborando uno strumento che ci consenta di affrontare meglio tutto ciò che concerne la rigenerazione urbana e la città costruita, attraverso un disegno chiaro del suo funzionamento. Da qui possiamo monitorare l’effetto delle trasformazioni urbane nel tempo e capire dove intervenire e agire, ottimizzando così l’impiego delle risorse e regolamentando degli interventi”.

Gli obiettivi sarebbero dunque la conoscenza e la consapevolezza del territorio. Ma non tutti hanno condiviso questa visione. “Non vedo la finalità di questo intervento – ha ammesso il consigliere comunale Alberto Marton –: Preganziol non è Treviso, non ha le stesse criticità e il rischio è di creare isolati di serie A, B e C, che limiterebbero determinati interventi su cui difficilmente si investirebbe, come lo erano la casa dell’ex campanaro e il fabbricato nei pressi delle poste di Preganziol”.

“Serve pensare in una veste più ampia del governo del territorio – hanno commentato invece i consiglieri Andrea Paglia e Stefania Carrer –. C’è una speculazione edilizia che se non viene governata rischia di creare quartieri saturi di condomini senza verde. Inoltre certi obiettivi ambientali sono talmente discussi che tendono spesso ad essere strumentalizzati senza proporre vere soluzioni: tornare a questa dimensione molto locale garantendo la partecipazione della cittadinanza è invece un approccio valido e progressista”.

 
 
 

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