giovedì, 21 Settembre 2023
 
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Il 39° femminicidio in Italia: il fidanzato confessa l’omicidio di Giulia Tramontano

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39° femminicidio in Italia: Alessandro Impagnatiello confessa l’omicidio di Giulia Tramontano, un caso che svela la brutalità e la manipolazione nel ciclo della violenza di genere

Alessandro Impagnatiello ha confessato e ha dato indicazioni ai Carabinieri su dove aveva nascosto il corpo senza vita di Giulia Tramontano, in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa a Senago, nel Milanese, non lontano dall’abitazione della coppia. Questa terribile scoperta segna il 39° femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, evidenziando ancora una volta la necessità di affrontare la questione della violenza di genere nel paese.

Dettagli agghiaccianti emergono dall’interrogatorio: Giulia uccisa a coltellate e corpo bruciato

Dalle indagini e dalla confessione di Alessandro Impagnatiello emergono particolari agghiaccianti sull’omicidio di Giulia Tramontano. La giovane è stata uccisa con 2-3 coltellate, dopo una lite in casa. Successivamente, l’aggressore ha tentato di bruciare il corpo per due volte, senza però riuscirci. Prima ha provato a dare fuoco al cadavere nella vasca da bagno di casa, utilizzando dell’alcol, e successivamente ha cercato di bruciarlo in un box di famiglia a Senago, utilizzando della benzina. La Procura ha contestato anche l’aggravante della premeditazione, evidenziando la gravità dell’atto commesso.

Impagnatiello ha tentato poi di incontrare l’altra donna

Le indagini hanno rivelato che poco dopo l’omicidio, Alessandro Impagnatiello ha cercato di incontrare l’altra donna con cui aveva una relazione. Ha tentato di convincerla che Giulia se ne era “andata” e che ora lui era un “uomo libero”. Inoltre, ha smentito la sua paternità del bambino che la vittima aspettava, affermando che non era suo, cosa che si è rivelata falsa. Nonostante i suoi tentativi di inganno, la donna ha deciso di non incontrarlo per paura delle conseguenze. Questi comportamenti evidenziano la manipolazione e la minaccia che molte donne devono affrontare nelle relazioni abusive.

Questo tragico evento rappresenta un ulteriore richiamo all’urgenza di affrontare la questione del femminicidio in Italia. Ogni vita persa rappresenta una profonda ferita nella società e richiede una risposta concreta. È fondamentale che venga garantita la sicurezza delle donne e che si promuova una cultura di rispetto e uguaglianza di genere. Solo attraverso una lotta incrollabile contro la violenza di genere potremo sperare di porre fine a questa triste serie di tragedie.

 

Enrico Caccin
 
 
 

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