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Modifiche al Codice della Strada, pene più severe

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Salvini presenta le modifiche al Codice della Strada “più sicurezza e pene più severe”

Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, martedì 27 giugno 2023, sotto la presidenza di Giorgia Meloni, per discutere tra gli altri punti in ordine del giorno, di importanti modifiche al codice della strada. Le proposte mirano – secondo Salvini – a “migliorare la sicurezza stradale, tutelando la vita umana e l’ambiente, garantendo al contempo un sistema sanzionatorio equo ed efficace”.

Interventi per una Guida Responsabile

Il disegno di legge, presentato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, prevede diversi interventi per promuovere una guida responsabile e sicura. In particolare, si punta a contrastare la guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Le misure proposte includono:

  1. Etichettatura delle patenti: Ai conducenti condannati per guida con un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 1,5 grammi per litro, verrà applicato il codice 68 sulla patente, che impone il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche alla guida. Inoltre, il prefetto potrà richiedere al conducente di sottoporre la patente a revisione medica.
  2. Aumento delle sanzioni: Le sanzioni per la guida sotto l’influenza dell’alcol saranno aumentate del 33% per i conducenti con il codice 68 sulla patente. In caso di alterazione, manomissione o rimozione dei sigilli del dispositivo “alcolock”, le sanzioni saranno raddoppiate.
  3. Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti: Viene eliminata la necessità di dimostrare uno stato di alterazione psico-fisica derivante dall’uso di sostanze stupefacenti per perfezionare il reato. Sarà sufficiente che un conducente si metta alla guida dopo aver assunto tali sostanze, anche senza mostrare segni evidenti di alterazione.
  4. Test salivari: Gli agenti di polizia stradale potranno effettuare prelievi di liquido salivare direttamente sul luogo del controllo, se sospettano che il conducente sia sotto l’effetto di stupefacenti o in caso di incidente.

Altre disposizioni per la Sicurezza Stradale

Oltre agli interventi specifici sulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il disegno di legge introduce altre disposizioni per aumentare la sicurezza stradale. Alcune delle principali sono:

  1. Gradualità delle patenti di guida: Viene previsto l’utilizzo dell'”alcolock“, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore se viene rilevato un tasso alcolemico superiore a zero. I titolari di patente che hanno il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche potranno guidare veicoli delle categorie M o N (per trasporto persone o merci), a condizione che abbiano installato l’alcolock a proprie spese.
  2. Sospensione della patente: Si prevedono nuove casistiche per la sospensione della patente, in relazione al punteggio di infrazioni accumulate. La durata della sospensione sarà proporzionata al numero di punti detenuti al momento dell’accertamento e la sospensione avverrà direttamente e automaticamente dalla contestazione della violazione, senza necessità di ordinanze del Prefetto.
  3. Micromobilità: Vengono introdotte disposizioni specifiche per la micromobilità, che include mezzi di trasporto più leggeri e meno inquinanti come scooter, skateboard, monopattini elettrici e biciclette. Sarà previsto un contrassegno di riconoscimento anche per i monopattini elettrici.

Modifiche al Codice della Strada: più responsabilità spostate sui cittadini

Nonostante le ambiziose proposte di Salvini e del Consiglio dei Ministri per migliorare la sicurezza stradale, è importante analizzare attentamente se tali misure realmente tutelino i cittadini o se semplicemente scarichino la responsabilità della guida sul singolo individuo.

Le modifiche al codice della strada, pur presentando alcuni punti positivi, sembrano affidare interamente ai conducenti l’onere di evitare incidenti e comportamenti pericolosi. L’apposizione di codici e divieti sulla patente può sembrare una soluzione, ma non affronta in modo adeguato le radici dei problemi legati alla sicurezza stradale, soprattutto non propone delle alternative al mezzo privato.

Invece di concentrarsi esclusivamente sulle sanzioni e sulla punizione dei trasgressori, sarebbe auspicabile un approccio che promuova una cultura della sicurezza stradale basata sulla responsabilità condivisa tra conducenti, amministrazioni locali e legislatori. Questo richiede investimenti in infrastrutture sicure, monitoraggio e controllo efficaci e un sistema di trasporto pubblico efficiente ed accessibile.

È quindi fondamentale che le future iniziative riguardanti la sicurezza stradale tengano conto di questi aspetti critici e si impegnino a implementare strategie a lungo termine che garantiscano un ambiente stradale sicuro per tutti i cittadini.

Enrico Caccin

 
 
 

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