Piccoli oggetti dei più importanti designer del panorama internazionale, scelti dall’archivio della Collezione Bortolussi. Dal 22 giugno a Palazzo Zuckermann
“Small” è una contenuta panoramica di una delle maggiori collezioni private di design d’Europa: quella raccolta nell’arco di un trentennio, a partire dagli anni ‘80, da Giuseppe Bortolussi. Bortolussi considerava il design un’espressione importante della vita culturale e sociale dell’epoca moderna e contemporanea, un elemento per conoscerla ed interpretarla, convinto che i progetti in commercio dagli anni ‘50 ai 2000 fossero la sintesi tra estetica e funzione di un linguaggio d’attualità, capace di diventare iconico.
La “Collezione Bortolussi”, composta da oltre duemila “pezzi”, racconta attraverso gli oggetti creati dai e dalle designer, in collaborazione con le più grandi aziende di produzione, le trasformazioni avvenute negli stili di vita, nella tecnologia, nei gusti e nelle abitudini.
“La collezione è stata concessa al Comune di Padova con una convenzione, e la sua esposizione permanente costituirà il nucleo fondativo di un museo del design innovativo e dinamico, che avrà la sua sede nel Castello Carrarese. – spiega l’assessore alla cultura Andrea Colasio – In attesa di quell’allestimento, alla cui progettazione sta già lavorando un comitato scientifico, proponiamo alcune anteprime, alcuni affondi con punti di vista curiosi e originali, ma che danno già molto bene l’idea della qualità e dell’interesse che l’esposizione permanente susciterà nei visitatori”.
La mostra
La mostra “Small”, curata e allestita da JoeVelluto, apre il ciclo “SML – small, medium, large”, tre esposizioni accomunate da un denominatore dimensionale che favorisce una fruizione su scale diverse: occupazione nello spazio (superficiale), inter-relazione (gestuale) e significato simbolico (antropologico).
“Small”, trova il suo naturale contesto presso Palazzo Zuckermann, sede delle collezioni museali di arti applicate e decorative.È la prima volta che il design varca la soglia di questo edificio, e lo fa in maniera quasi naturale passando da una tipologia di arte applicata ad un’altra: il design di grandi autori internazionali e anche di grandi sconosciuti (non è noto il nome di alcuni progettisti). La mostra, per la quale sono stati selezionati circa novanta oggetti, è suddivisa in quattro aree tematiche strettamente correlate al comportamento dell’essere umano: la relazione con l’oggetto – “piccole funzioni”, la sequenza ripetuta di azioni che si attuano con i prodotti – “piccole routine”, i bisogni morbosi che generano abitudini – “piccoli vizi”, i legami tra persone o con gli oggetti – “piccole connessioni”.
La mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Scuola Italiana Design. Sponsor tecnico: Henoto.