L’ex primo cittadino Flavio Tosi si esprime sul caso dei cinque poliziotti arrestati martedì a Verona con l’accusa di aver picchiato e torturato alcune persone che avevano preso in custodia in questura.

“Ho avuto modo di parlare direttamente con il Questore Roberto Massucci. Prima di dare giudizi, credo sia giusto e corretto accertare definitivamente i fatti e le singole posizioni degli agenti”, ha esordito Tosi, sottolineando come l’indagine sia ancora in corso.
“Sono un garantista, – prosegue – siano evitate strumentalizzazioni e generalizzazioni da parte di chicchessia. Gli eventuali reati sono sempre da addebitare a mere responsabilità individuali: le forze dell’ordine e il corpo di Polizia di Stato sono un pilastro della nostra sicurezza e a loro va la mia solidarietà e vicinanza”.
Reato di tortura: opportuno apportare delle modifiche
“Politicamente – spiega l’ex primo cittadino – credo, invece, sia opportuno apportare modifiche al reato di tortura; lascia troppo adito a strumentalizzazioni di ogni genere e alle interpretazioni estensive di una certa parte della magistratura. Polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, ma anche vigilantes privati hanno a che fare ogni giorno con delinquenti e malviventi, non con dei santi, questo va ricordato sempre”.
Flavio Tosi ha poi ricordato la recente condanna alla guardia giurata, Massimo Zen, per aver sparato verso l’auto di rapinatori seriali che lo stava investendo: “Il codice penale e l’interpretazione che sovente ne dà una certa magistratura hanno delle storture grossolane: si punisce la guardia giurata, che in pericolo di vita è stata costretta a sparare a dei banditi, con una pena che non prendono nemmeno dei criminali efferati”.
“Davvero è un mondo al contrario, – conclude l’ex sindaco veronese – dove si scambiano le guardie con i ladri, i cittadini onesti con i delinquenti”.