giovedì, 25 Aprile 2024
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Vicenza, ingiurie No Vax all’ospedale e al cimitero. Dura condanna del sindaco Possamai

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“Questa non è libertà e democrazia. E’ un comportamento da dittatori”

La scritta apparsa sul muro del cimitero

Scritte No Vax sono apparse in vari luoghi di Vicenza, dall’ospedale al cimitero. Tra queste, appunto fuori dall’ospedale San Bortolo, l’allucinante scritta “Medici pro vax, boia nazisti”. Netta la condanna del sindaco Possamai. “I gravi attacchi No Vax che hanno visto, nelle ultime ore, l’imbrattamento di numerosi luoghi della nostra città sono ingiuriosi e irrispettosi: verso il mondo della sanità, in tutte le sue accezioni. Ma anche nei confronti dell’opinione e del volere della maggioranza dei cittadini. E in questo mostrano una preoccupante deriva antidemocratica”.

“È particolarmente grave – spiega il sindaco – che questi attacchi colpiscano l’ospedale e il personale sanitario. Si tratta di medici, operatori, infermieri che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza sanitaria. Mettendo a rischio e spesso sacrificando la vita, per combattere la pandemia in prima linea, specie nella prima fase quando era un vero corpo a corpo col Covid. Questi eroi non meritano l’ingiuria di chi abbraccia deliranti teorie pseudoscientifiche, e rivendica una presunta libertà che in realtà diventa imposizione pericolosa alla comunità”.

Il sindaco Possamai e la bandiera di Vicenza alla festa del 2 giugno

“C’è infatti un ultimo e grave aspetto che merita di essere sottolineato, e rigettato con forza – conclude il sindaco Possamai . Questi gruppuscoli agiscono come se fossero portatori e difensori di un’idea di libertà e persino di democrazia. Ma libertà e democrazia vengono definite non solo dai nostri diritti, ma anche dai diritti degli altri, e quindi dai nostri doveri. Mettere a repentaglio la salute pubblica non può essere un diritto. Pretendere che le proprie opinioni, infondate e rigettate dalla sostanziale totalità della comunità scientifica e medica, si impongano sugli altri significa applicare un modello totalitario: l’esatto opposto del principio che regola le nostre democrazie”.