giovedì, 21 Settembre 2023
 
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Critiche e perplessità al progetto di Venezia “città campus”

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Le osservazioni di due consiglieri comunali, della CGIL e degli stessi rappresentanti degli studenti.

“Venezia Città Campus” opportunità per i veneziani o nuovo colpo alla vivibilità cittadina?

Il protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune, università e istituti di alta formazione lagunari ha sancito l’avvio dell’iter progettuale.

A sollevare importanti interrogativi ci hanno pensato i consiglieri comunali Giovanni Martini, Monica Sambo, la CGIL e gli stessi rappresentanti degli studenti.

Giovanni Andrea Martini ha sottolineato, in primo luogo, come manchino, tra i soggetti coinvolti, attori fondamentali del panorama culturale cittadino come la Biennale e  “i rappresentanti di tutti quei soggetti che la “Venezia Città Campus” dovrebbero rendere reale, ad esempio chi gestisce i trasporti, le infrastrutture e la residenzialità”.

Il presidente della fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, Renato Brunetta, ha parlato del sogno di attrarre, da qui a cinque dieci anni, 30mila tra studenti, docenti e ricercatori provenienti da tutta Europa. “Che dovrebbero vivere dove? – si chiede Martini -. Nell’area metropolitana vasta, secondo Brugnaro, tra Venezia, Padova, Rovigo e chissà dove altro. Certo, ha ammesso il sindaco, questo si ottiene rendendo veramente efficiente il sistema dei trasporti. Ma esattamente in quale futuro ci collochiamo? Queste persone hanno mai parlato con i pendolari?”.

Critica anche la consigliera Monica Sambo: “In tutto questo il consiglio comunale, massima rappresentanza dei cittadini, viene completamente ignorato dimostrando ancora una volta l’idea proprietaria della città da parte di Brugnaro”.

“Come Pd – prosegue – avevamo chiesto di usare le risorse pubbliche del Pnrr per la residenza e invece non siamo stati ascoltati da questa giunta, che ha preferito perdere 100 milioni di euro piuttosto che ammettere la totale assenza di idee e progetti”.

“Emerge con chiarezza – spiega il segretario generale di Venezia, Daniele Giordanoche il progetto “Venezia Città Campus” è legato a una privatizzazione delle politiche pubbliche di governo della città: se hai risorse da mettere, potrai decidere lo sviluppo della città, del sistema formativo e della residenzialità”.

Anche gli studenti non nascondono le proprie perplessità sul progetto. “Continua a suonare paradossale parlare di un progetto che riguarda noi senza essere stati minimamente coinvolti – commenta Marco Dario, rappresentante in cda Ca’ Foscari di Udu Venezia -. È ridicolo parlare di raddoppio degli studenti se, ad oggi, i servizi messi in campo non bastano nemmeno per coprire i bisogni dell’attuale comunità studentesca”.

Lucrezia Ludovici, rappresentante in cda a Iuav con Udu aggiunge: “Vogliamo un vero protagonismo della comunità studentesca all’interno del progetto Venezia Campus. In primo luogo, abbiamo bisogno di finanziamenti per garantire il nostro diritto allo studio con la copertura delle borse degli idonei non beneficiari; inoltre, urge un serio intervento sugli alloggi per affrontare i problemi legati al caro affitti e alla residenzialità pubblica”.

 

 
 
 

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