lunedì, 11 Dicembre 2023
 
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Sondaggi, Bonaccini supera Zaia, Sala il sindaco più amato d’Italia

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Sondaggi, Giuseppe Sala è il sindaco più amato d’Italia. In calo Gualtieri a Roma. E Bonaccini scalza Zaia

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, si posiziona al primo posto come il sindaco più amato d’Italia con un consenso del 65%. Questo risultato lo fa salire in cima alla classifica, superando Marco Fioravanti di Ascoli Piceno (64,5%) e Antonio De Caro di Bari (64%), entrambi presenti sul podio anche lo scorso anno, ma in posizioni invertite. Tra i presidenti di Regione, spicca Stefano Bonaccini dell’Emilia-Romagna (69%), che sottrae a Luca Zaia (68,5%) un primato che deteneva da dodici anni. Al terzo posto si posiziona Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, 64%), già secondo nella classifica dell’anno scorso. Questi sono i risultati del Governance Poll 2023, un sondaggio realizzato per il diciannovesimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore.

Anche Venezia e Padova tra i capoluoghi con sindaci particolarmente graditi

Il consenso di Sala è aumentato del 7,3% rispetto ai risultati elettorali, e nessun altro sindaco di centrosinistra fa meglio di lui. Nel centrodestra, invece, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, raggiunge il 63% di gradimento, con un aumento di quasi il 9% rispetto ai risultati elettorali. Appena sotto Sergio Giordani, sindaco di Padova. Nella top 10 dei sindaci più amati troviamo Dario Nardella a Firenze con il 61% di gradimento. Gaetano Manfredi e Marco Bucci si collocano al 16º posto con il 56,5% a Napoli e Genova. Stefano Lo Russo si posiziona al 47º posto con il 53,5%. Solo al 67º posto troviamo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che registra una diminuzione di 10,2 punti rispetto al giorno delle elezioni, ma mantiene comunque il 50% di gradimento. Solo 29 sindaci migliorano la loro performance di gradimento rispetto ai risultati elettorali. Tra gli altri capoluoghi di regione, Matteo Lepore, sindaco di Bologna, si piazza al 16º posto, pur registrando una diminuzione di 5,4 punti rispetto al giorno delle elezioni. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, invece, aumenta del 4,8% e si posiziona al 54º posto con il 52,5% di gradimento.

Gradimento presidenti di Regione, primato per Bonaccini

Per quanto riguarda i presidenti di Regione, Bonaccini (69%) supera Zaia (68,5%). Al terzo posto si colloca Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia (64%). Il presidente dell’Emilia-Romagna registra un gradimento personale superiore del 17,2% rispetto all’elezione. È l’unico governatore di centrosinistra che registra un aumento di gradimento. Tra i governatori di centrodestra, è Renato Schifani (Sicilia) che registra il maggior aumento rispetto al giorno delle elezioni con un +8,9%, posizionandosi all’undicesimo posto. Subito sotto il podio, al quarto posto, si trovano i governatori di Calabria e Liguria, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti (59%), seguiti da un’altra coppia dello stesso schieramento, Attilio Fontana e Alberto Cirio (56,5%), che guidano Lombardia e Piemonte.

Nella top ten dei presidenti di Regione, è importante sottolineare il nono posto di Vincenzo De Luca, presidente della Campania, che, nonostante una diminuzione di 15 punti rispetto ai risultati elettorali, conserva un ampio e solido consenso del 54,5% tra i cittadini campani. Il presidente della Regione Lazio, Rocca, consolida quanto ha ottenuto alle elezioni dello scorso febbraio e si posiziona al decimo posto con il 54% di gradimento. Tra i presidenti di Regione testati, nove registrano un aumento di gradimento, mentre otto sono in diminuzione.

Le ragioni di questi sondaggi tra ideologia ed astensionismo

Si può affermare che nel giudizio della comunità diminuisce il ‘pregiudizio’ legato all’appartenenza politica“, afferma Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi. “Chi governa viene valutato principalmente per l’attività amministrativa piuttosto che per l’appartenenza politica. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano a schieramenti politici diversi dalla maggioranza di governo è un ulteriore indicatore di come l’orientamento politico dell’amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità gestionali. In pratica, ciò che accomuna Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma il fatto che sono percepiti dalla popolazione come difensori dell’interesse pubblico, indipendentemente dalle ideologie, e come portavoce degli stessi cittadini. Questo è il fattore che determina il successo del loro consenso“.

Un altro importante punto di vista riguarda poi l’astensionismo, chi si esprime alle elezioni locali tralasciando le nazionali e viceversa.

Enrico Caccin
 
 
 

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