mercoledì, 27 Settembre 2023
 
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Al via la Social Card, “ennesimo strumento propagandistico”

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L’opinione della Cgil veneziana. “A un veneziano su 100 un bonus di circa un euro al giorno per un anno”

Un momento della presentazione della nuova Social Card da parte del ministro Francesco Lollobrigida

Ha preso il via la nuova misura che dovrebbe agevolare le famiglie in difficoltà. Dal 15 luglio i nuclei familiari composti da almeno tre membri e che hanno già presentato un’Isee al di sotto dei 15mila punti, riceveranno comunicazione della disponibilità della social card.

“La misura – dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia prevede l’erogazione di 382,50 euro, una tantum, per i nuclei di più di tre componenti, da spendere nell’acquisto di beni di prima necessità, che però potranno essere fatti esclusivamente nei rivenditori convenzionati. Nella nostra provincia, significa che un veneziano su cento riceverà un bonus che ammonta a circa un euro al giorno per un anno. Di fatto, un nucleo familiare di quattro persone riceverà l’equivalente di 25 centesimi al giorno a testa. Nemmeno un piatto di pasta in bianco”.

L’assegnazione del bonus avviene su base comunale, per il 50% basandosi sulla popolazione e per il 50% sulla differenza tra reddito pro capite medio nazionale e reddito pro capite medio del Comune. “Un sistema assurdo – aggiunge il segretario – che non tiene conto di situazioni di particolare disagio né di Comuni in cui le diseguaglianze sono particolarmente marcate. Anche la platea degli esclusi costituisce un elemento critico: innanzitutto il criterio dei tre componenti del nucleo familiare. Per quale ragione dovrebbero essere completamente escluse altre categorie in difficoltà, come ad esempio un genitore single? Sono inoltre esclusi dalla misura i nuclei in cui vi sono percettori di indennità di disoccupazione, di assegno di inclusione, di reddito di cittadinanza. Sono esclusi i nuclei che comprendono lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione o che ricevono una qualsiasi forma di sostegno dallo Stato. Non è chiaro quale sia il criterio con il quale si individuano situazioni di difficoltà di serie A e situazioni di difficoltà di serie B”.

“Insomma – conclude il leader veneziano della CGIL – se la social card e terribilmente carente nel contenuto, convincono ancor meno i criteri di assegnazione e di esclusione della stessa. E evidente che non si dà nessuna priorità a sostenere realmente le tante famiglie e le tante lavoratrici e lavoratori in difficolta. La social card sembra piuttosto l’ennesimo strumento propagandistico, una mancia scarsa e mal distribuita per ritardare il più possibile un intervento in favore delle fasce più deboli”.

“Insomma – conclude il leader veneziano della CGIL – se la social card e terribilmente carente nel contenuto, convincono ancor meno i criteri di assegnazione e di esclusione della stessa. E evidente che non si dà nessuna priorità a sostenere realmente le tante famiglie e le tante lavoratrici e lavoratori in difficolta. La social card sembra piuttosto l’ennesimo strumento propagandistico, una mancia scarsa e mal distribuita per ritardare il più possibile un intervento in favore delle fasce più deboli”.

 
 
 

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