
L’Italia sta affrontando un’allarme sempre più preoccupante legato alle ondate di calore, con numerose città che sono entrate in stato di allerta a causa delle temperature record che si stanno verificando. Secondo il Bollettino sulle ondate di calore rilasciato dal Ministero della Salute, basato sui dati relativi a 27 città, l’incremento delle temperature sta portando ad un aumento del rischio per la popolazione. Attualmente, nessuna città è stata segnalata con il bollino verde, che indica un livello di rischio accettabile. Invece, ben 12 città hanno ricevuto il bollino rosso, che segnala il massimo rischio caldo e una situazione critica. Queste città includono Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Verona. Il livello di rischio per queste città rimarrà elevato fino alle 17 di mercoledì 23 agosto, mettendo in guardia la popolazione dall’esposizione prolungata a temperature insostenibili.
Nel frattempo, altre città si trovano in stato di allerta arancione, indicando un rischio caldo particolarmente pericoloso per la popolazione più fragile. Cinque città, tra cui Genova, Milano, Napoli, Trieste e Venezia, stanno affrontando questa situazione. Mentre altre 10 città, tra cui Ancona, Bari, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Messina, Pescara, Reggio Calabria e Viterbo, sono in stato di pre-allerta gialla, segnalando la possibilità di un’imminente ondata di calore. La situazione è in continua evoluzione: alcune di queste città passeranno dall’allerta gialla all’arancione o addirittura al bollino rosso nei prossimi giorni. Le ondate di calore, come sottolineato dal Bollettino del ministero, sono caratterizzate da temperature eccezionalmente elevate per diversi giorni consecutivi, spesso accompagnate da tassi elevati di umidità, intenso irraggiamento solare e mancanza di ventilazione. Questi fattori combinati creano condizioni estreme che possono avere effetti negativi sulla salute delle persone.
Il cambiamento climatico non va in vacanza
È importante che la popolazione sia consapevole dei rischi associati a queste temperature estreme e prenda precauzioni adeguate per proteggere la propria salute. Gli esperti consigliano di rimanere idratati, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e cercare rifugi freschi e ventilati. Le autorità sanitarie continuano a monitorare da vicino la situazione e forniscono aggiornamenti regolari per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Tra le precauzioni da prendere, tuttavia, vi sarebbe anche l’ascoltare gli scienziati in quanto, com’è noto, queste condizioni atmosferiche estreme sono dovute alla crisi climatica che sta investendo il nostro pianeta e che richiede politiche industriali, migratorie ed energetiche radicalmente diverse. Ne va della salute collettiva, in primo luogo delle persone più fragili.
Enrico Caccin