“L’amministrazione comunale di Rovigo, però, col sindaco Gaffeo, preferisce evidentemente continuare una guerra legale che lui stesso ha iniziato contro l’ente”
“L’esternalizzazione dei servizi a Iras San Bortolo non è altro che un modo, verosimilmente l’unico, ormai, a causa dell’inerzia del Comune di Rovigo, per difendere l’esistenza stessa di Iras, i posti letto e i posti di lavoro. Certo, sarebbe stato meglio evitare anche questo passo, se possibile, ma, perché ciò accedesse, sarebbe stato indispensabile che il Comune aderisse a uno dei vari accordi proposti per salvare l’ente e versare i 3,1 milioni di euro già accantonati da anni a questo scopo. L’amministrazione comunale di Rovigo, però, col sindaco Gaffeo, preferisce evidentemente continuare una guerra legale che lui stesso ha iniziato contro l’ente, ormai sepolto dai ricorsi del Comune di Rovigo, e disinteressarsi della operatività quotidiana dell’ente”. E’ con queste parole che Michele Aretusini, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rovigo, commenta la situazione dell’ente assistenziale di San Bortolo.
“La responsabilità di quanto sta accadendo – prosegue – è interamente del Comune, a livello politico. Tutti abbiamo visto come il sindaco, per oltre un anno, abbia assicurato, al tavolo in Prefettura, di avere una soluzione per la quale sarebbe stato sufficiente ‘limare’ i dettagli’. Salvo poi scoprire che non vi era alcuna soluzione e che la complessa architettura voluta dal sindaco e che gli altri enti interessati, Ulss, Regione del Veneto e Ater, avevano accettato, pur di portare a casa il risultato, è stata bocciata dagli stessi dirigenti del Comune di Rovigo”.
“Un palese smacco che, però, non ha certo indotto, come avrebbe dovuto, sindaco e amministrazione comunale a una maggiore umiltà e disponibilità a stringere le tante, davvero tante, mani tese che sono arrivate: ogni piano messo in campo per il salvataggio dell’ente è stato bocciato con pervicacia e arroganza. Sino ad arrivare al peggiore scenario possibile, quello che, all’inizio, sarebbe parso difficile da ottenere, anche a volersi fare del male: Casa Serena vuota e abbandonata, terra di nessuno, un rebus per la sicurezza; i soldi accantonati per Iras non versati; uno scontro legale che sarà oneroso per tutti; e l’esternalizzazione di Iras. Complimenti sindaco: fare peggio, anche ponendoselo come priorità, sarebbe stato impossibile”.