Lo staking permette di depositare token per ricevere in cambio ricompense passive
Nel settore delle criptovalute, lo staking consente di bloccare dei token acquistati per ricavare un reddito passivo oppure ottenere ricompense specifiche. Solitamente, lo staking viene adottato dalle blockchain con Proof of Stake (PoS), dove dei nodi conosciuti come validatori permettono di convalidare i blocchi generati.
Su Ethereum, lo staking è attivo dal 1 dicembre 2020, quindi gli utenti possono attivare il client validatore e guadagnare ricompense passive. L’aggiornamento Shanghai/Capella del 12 aprile 2023 ha sbloccato i prelievi di staking, permettendo agli utenti di ritirare le ricompense o i depositi in qualsiasi momento.
Per lo staking su Ethereum è necessario depositare almeno 32 ETH in modo da attivare il validatore sulla blockchain. Ethereum inoltre, dispone di tre diverse opzioni di staking:
- Staking domestico in solo: consente di ottenere ricompense e permette di migliorare la decentralizzazione della rete. Per questo tipo di staking è necessario possedere un computer dedicato, connesso a Internet 24 ore su 24.
- Staking come servizio: consente di delegare lo staking al provider, in modo da poterlo effettuare anche senza un computer e una connessione dedicata.
- Staking in pool: questa tipologia non è nativa del network di Ethereum, infatti è una soluzione costruita da terze parti. Per questo risulta più rischiosa, ma allo stesso tempo più flessibile in quanto consente agli utenti di uscire dallo staking in qualsiasi momento.
Un’ultima alternativa consiste nel mettere in staking gli ETH attraverso gli exchange che lo permettono. Il lato negativo è che gli exchange detengono pool molto grandi di ETH per gestire i diversi validatori, cosa che può rendere la rete vulnerabile ad attacchi esterni o a bug.
In generale lo staking su ETH si rivela una buona strategia, sia per le ricompense passive, sia in quanto risulta più sostenibile del mining, in quanto non necessita di computer con hardware costosi, come ad esempio le schede grafiche di ultima generazione.
Oltre ad Ethereum, ci sono anche nuove criptovalute che consentono di mettere in staking i token nativi per ottenere diversi vantaggi: Launchpad, yPredict e Sonik Coin
Launchpad XYZ
Launchpad XYZ è una piattaforma per l’accesso al Web3, con strumenti potenziati da una IA per le analisi di mercato e per trovare nuovi asset digitali e progetti crittografici sui quali investire.
Il token nativo della piattaforma $LPX permetterà ai titolari di accedere alle funzioni di Launchpad XYZ, inoltre sarà possibile metterlo in staking.
Secondo il sito ufficiale del progetto, mettendo in staking 10.000 LPX per 90 giorni, sarà possibile accedere ad alcune ricompense come l’accesso alle presale, a sconti e alla beta dei giochi P2E.
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yPredict
yPredict è una piattaforma di trading potenziata da un’intelligenza artificiale che consente ai trader di ottenere accurate analisi di mercato. Come Launchpad XYZ, anche yPredict dispone di un token nativo, necessario per abbonarsi alla piattaforma.
Il token $YPRED si potrà mettere in staking per ricevere il 45% delle ricompense, tratti da ogni 10% dei token utilizzati per ogni nuovo abbonamento a yPredict.
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Sonik Coin
Sonik Coin è una meme coin ispirata al personaggio dei videogiochi Sonic The Hedgehog. A differenza di altre meme coin sul mercato, Sonik Coin permette agli utenti di mettere i token in staking, in modo da ottenere ricompense passive.
Il team ha destinato alle ricompense per lo staking il 40% dell’offerta totale di token $SONIK. Quindi, nonostante la presentazione scanzonata e irriverente del sito web di Sonik Coin, la meme coin si rivela un token con una certa utilità.
Lo staking infatti, può convincere i trader a tenere i token $SONIK, cosa che può alimentare la crescita della meme coin sul mercato.
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