mercoledì, 4 Ottobre 2023
 
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In dieci anni via da Montegrotto tutte le barriere architettoniche

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Il piano si compone di una parte dedicata alla viabilità e una agli edifici pubblici. Prese in esame 40 vie e stimati 950 interventi per un costo di 2 milioni e 700mila euro. Considerati 23 edifici con previsti 473 interventi

Via le barriere architettoniche e in 10 anni Montegrotto sarà una città totalmente accessibile per i portatori d’handicap. La giunta comunale di Montegrotto Terme ha adottato il Peba, piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Pubblicato sul sito del Comune, i cittadini hanno 30 giorni per presentare eventuali osservazioni e poi sarà sottoposto al vaglio del Consiglio comunale. Atteso da molto tempo (l’obbligo per le amministrazioni locali di dotarsi di un Peba risale a 1986) rappresenta per un Comune a vocazione sanitaria e turistica come Montegrotto Terme un importantissimo strumento di analisi e di pianificazione.

“L’accessibilità – spiegano il sindaco Riccardo Mortandello e l’assessore Luca Fantonnon è un optional”. Il Piano approvato dalla giunta si compone di una parte dedicata alla viabilità dell’ambito urbano e di un’altra dedicata all’accessibilità degli edifici pubblici. In particolare, il Peba urbano ha preso in esame 40 vie, otto piazze e due parchi che costituiscono la principale rete di Montegrotto. “In questa analisi – spiega l’assessore all’Istruzione Pier Luigi Sponton fondamentale è stato l’apporto dei ragazzi dell’istituto comprensivo di Montegrotto, che con il loro impegno e le loro osservazioni ci hanno consentito di fare una mappatura delle barriere architettoniche. Hanno risposto a 183 dei 202 questionari che ci sono pervenuti”.

Per il Peba edifici sono stati rilevati 23 edifici pubblici tra cui tre per ilComune (municipio, uffici tecnici, polizia locale), quattro tra musei ed edifici per la cultura e l’aggregazione (Villa Draghi, Museo del Termalismo, biblioteca, casetta di legno del parco Mostar), cinque scuole (Ruzzante, Nievo, Vivaldi, Micronido, Arcobaleno), quattro edifici per lo sport (tensostrutture di Turri e di Mezzavia, Palaberta, impianti sportivi di via del Santo) e sette edifici per le associazioni.

Il Peba presenta anche una seconda fase di progettazione e una terza di programmazione degli interventi necessari in un arco temporale di 10 anni. Secondo gli indicatori utilizzati, la via in cui è più urgente intervenire è viale della Stazione, seguita da via Roma, corso Delle Terme, via Mezzavia, via degli Scavi, via Catajo, via Caposeda, via Carducci – San Mauro.

In totale il Peba Urbano prevede 950 interventi per un costo sommario di 2 milioni e 700 mila euro per realizzarli nei prossimi 10 anni. Nel Peba edifici è emerso che solo due (il micronido e la scuola Arcobaleno), tra i 23 presi in esame, possono essere considerati accessibili; nove sono mediamente accessibili (ci si può entrare ma non sono del tutto accessibili all’interno o non hanno bagni adeguati) e tra questi ci sono il municipio, la biblioteca, il museo del termalismo, il centro Gino Strada, la Tecnostruttura di Mezzavia, la casetta di Parco Mostar, il Palaberta, il centro diurno Solaris e la sede Avis. Gli altri 12 sono considerati non accessibili per la presenza di gradini, scale e ostacoli che non permettono l’uso dell’edificio. In base all’ordine di priorità emerso dall’analisi sono urgenti gli interventi in villa Draghi seguita dal Museo del Termalismo e dal Cimitero. Il Peba edifici prevede 473 interventi per costi di massima stimati pari ad un milione e duecentomila euro.

Federico Franchin

 
 
 

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