Gli studenti del Veneto in presidio a Venezia contro emergenza abitativa e caro studi
Questa mattina alle ore 8:30 sul Ponte di Rialto a Venezia si sono riuniti studenti da tutto il Veneto per partecipare al presidio dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi, organizzato per denunciare la condizione di precarietà della componente studentesca.
Tra le tematiche centrali della protesta il caro affitti e l’emergenza abitativa, come la scorsa primavera, quando si sono visti presidi permanenti in tenda davanti a tutti gli atenei del Veneto e in buona parte d’Italia. Gli studenti hanno denunciato anche le criticità legate ai prezzi dei libri, ad un benessere psicologico non garantito, ad un sistema di trasporti ed infrastrutture inefficienti e alla copertura delle borse di studio, su cui ancora gli studenti non hanno garanzie.
“Sono mesi che ci mobilitiamo nelle nostre città e a livello nazionale, ma questo flash mob è il punto d’incontro degli studenti del Veneto, che da un anno aspettano risposte dalla Regione” dichiara Domenico Amico, Coordinatore di Studenti Per Udu Padova, “Tutto tace, anche se di circa 5000 idonei non beneficiari alla borsa di studio, 3200 sono studenti Veneti. Questi dati tra l’altro sbugiardano la regione: se tante altre riescono a coprire le borse, la scusa dei fondi ministeriali non regge. Il Veneto è la vergogna d’Italia sul diritto allo studio: Zaia e Donazzan dormono, mentre uno studente su due è risultato idoneo non beneficiario di posto alloggio anche quest’anno ed è colpa dei tagli e della politica inefficiente della Giunta Zaia”.
“Oggi ci siamo ritrovati a Venezia con studenti da tutto il Veneto per dire basta alla scellerata politica di Zaia e Donazzan sul diritto allo studio” dichiara Francesca Pollero, rappresentante UDU nell’ente del diritto allo studio di Padova, “Sono anni che denunciamo i tagli di questa giunta regionale, di cui questa emergenza abitativa è frutto. Ciò che è stato fatto finora non è abbastanza, basta scaricabarile di responsabilità, vogliamo risposte concrete sulla residenzialità pubblica”.