domenica, 10 Dicembre 2023
 
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Calcio Rovigo, il dopo Prisco porta il nome di Fabio Perinelli

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Il Rovigo riparte da Fabio Perinelli. Questo il profilo del nuovo timoniere biancazzurro

Il Rovigo riparte da Fabio Perinelli. Una scelta forte quella della società biancazzurra, che dopo la sconfitta di domenica contro il Torre (secondo ko nelle prime tre giornate di campionato) ha deciso di sollevare dall’incarico Gaetano Prisco e affidare la panchina all’ex tecnico delle giovanili di Spal e Bologna. Nato a Roma il 14 maggio del 1962, il nuovo allenatore biancazzurro è cresciuto da giocatore nella Pro Tevere Roma: segue una lunga militanza tra serie B, C/1 e C/2 con le maglie di Brescia, Siena, Spal, Venezia, Perugia, Catania e Spezia prima di chiudere la carriera in D nelle file di Valle d’Aosta e Sassuolo.  L’avventura in panchina inizia nel 1998 nel settore giovanile della Spal, dove resta quattro anni fino a guidare anche la prima squadra nel campionato di C/1: seguono dodici stagioni nel vivaio del Bologna (dove allena la Primavera) prima del ritorno a Ferrara per altri sei anni a tinte biancazzurre. Nella stagione 2021/2022 approda in Promozione al timone del Loreo, dove lavora con l’attuale direttore sportivo del Rovigo Massimo Bovolenta, mentre nella scorsa annata si rende protagonista di un’ottima salvezza nell’Eccellenza emiliana alla Vignolese, dove subentra dopo la quinta giornata (squadra con un solo punto in classifica) e conquista la permanenza in categoria senza nemmeno passare per i playout. “Per prima cosa ringrazio la società per avermi cercato e per la fiducia che ha riposto in me,  le prime parole del nuovo allenatore rodigino .Dal punto di vista umano mi dispiace per l’esonero del mio predecessore: faccio parte anch’io della categoria e non è mai bello quando una panchina salta. Domenica ero allo stadio e ho visto la partita con il Torre: logicamente non posso dare né giudizi né valutazioni, perché i giocatori bisogna prima conoscerli e allenarli. Ho fatto la Promozione due anni fa con il Loreo ed è stata un’esperienza formativa. Sono dell’opinione che in questi campionati sia necessario, prima di tutto, avere una condizione fisica ottimale: più si scende di categoria, più diventa determinante l’aspetto agonistico. La società mi ha chiesto un campionato tranquillo, ma in questo momento la priorità è lavorare pensando solo al campo”.

 
 
 

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