La proposta del presidente di Confartigianato alle emergenze del Polesine: “Dobbiamo puntare al ripopolamento del territorio e ad un rinnovo generazionale della nostra comunità”
Emergenza climatica, emergenza inflazione, emergenza lavoro, emergenza immigrati emergenza natalità. Tante le questioni calde aperte del Polesine di cui si parla da tempo, ma per le quali non si riesce ancora a trovare una soluzione adeguata in termini strutturali.
“In Polesine la situazione non è molto diversa. Sono anni che si denuncia l’invecchiamento della popolazione ma non si fa nulla per modificare la tendenza – spiega il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion -. Da tempo affermiamo che bisogna puntare sui giovani, ma ancora non vediamo strategie o progettualità in loro favore. Noi abbiamo chiesto ai nostri associati di aderire al programma di alternanza scuola-lavoro per poter mostrare alle nuove generazioni eventuali prospettive e sbocchi occupazionali, garantendo nel caso di assunzione uno stipendio adeguato. L’offerta formativa delle superiori è ampia, il Cur ha numeri importanti ormai e fortunatamente ci sono molti commercianti ed artigiani che hanno siglato delle convenzioni prevedendo una scontistica per gli studenti universitari. Ma i giovani non devono essere visti solo come forza lavoro. Ora dobbiamo pensare ad attirare anche giovani famiglie, puntare al ripopolamento del territorio e ad un rinnovo generazionale della nostra comunità”.
Per Confartigianato Polesine dunque, in attesa che, ad esempio, la zona Zls decolli, “sarebbe opportuno che ci facessimo trovare pronti con servizi e soprattutto con insediamenti abitativi. Con il boom del bonus 110% molte abitazioni sono state ristrutturate, ma a titolo personale, non come investimento destinato agli affitti. Così gli studenti non trovano alloggi o stanze da condividere e chi vuole trasferirsi nella nostra provincia non trova case in locazione. I prezzi poi sono aumentati, così come i tassi dei mutui e sfido chiunque con un lavoro a tempo determinato a comprare casa”.
Prendendo così spunto da una realtà del Trentino Alto Adige, Campion lancia un’idea che vorrebbe proporre alla Provincia, all’Ater e alla politica: “A Luserna è stato predisposto un bando che prevede la locazione a titolo gratuito per 4 anni di un certo numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica a nuclei familiari under 40 che abbiano un reddito minimo e che non risiedano nel territorio da almeno due anni – evidenzia Campion -. Si potrebbe pensare di replicare il progetto anche qui in Polesine, non solo a Rovigo ma soprattutto nei paesi ormai desertificati, dove i giovani potrebbero investire in nuove attività commerciali o artigianali, anche grazie all’aiuto delle associazioni di categoria che possono trovare fondi e contributi per start up o avvio di nuove imprese. L’idea è di destinare a canone zero per qualche anno o a canone agevolato delle abitazioni residenziali pubbliche, sempre che ce ne siano, a giovani coppie che scelgono di abitare in Polesine”.
L’obiettivo dell’associazione degli artigiani è quello di favorire il ripopolamento abitativo e residenziale, sostenere i giovani e la loro autonomia, trovare nuove forze lavoro e offrire opportunità di crescita e sviluppo. “Abbiamo sempre parlato di Patto per il Polesine – afferma Campion – ma non abbiamo mai siglato protocolli di intesa o elaborato un vero piano operativo. Ognuno procede in autonomia, senza una strategia ed un disegno di sviluppo preciso. Non siamo riusciti nemmeno con i fondi del Pnrr a trovare un progetto di insieme che individuasse priorità e progettualità a livello provinciale. Io credo però che non sia mai troppo tardi per iniziare”.