domenica, 10 Dicembre 2023
 
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Le parole dei ragazzi del Clan/Fuoco Nuove Frontiere del gruppo scout Mogliano 1: “La Gmg va vissuta almeno una volta nella vita”

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“Porto a casa tanta felicità e tanto stupore per l’atmosfera di complicità e amicizia che hanno avuto il potere di far sentire milioni di persone amici, e non estranei”

“Giovani, non abbiate paura!”. Questo il messaggio di Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta a Lisbona dall’1 al 6 agosto.

Ad ascoltare queste parole, tra milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, c’erano anche i 27 ragazzi del Clan/Fuoco Nuove Frontiere del gruppo scout Mogliano 1 che sono partiti alla volta di Lisbona accompagnati dai loro quattro capi e da Don Elio Girotto.

Dopo un campo di sei giorni che ha cementato la loro unione, il gruppo ha partecipato agli ultimi due giorni della Giornata Mondiale della Gioventù sperimentando sulla propria pelle “un forte clima di fraternità e gioia”.

Ecco cosa ci hanno raccontato. (continua sotto la media gallery)

Quando siete partiti e quali tappe avete fatto prima di arrivare a Lisbona?

Siamo partiti sabato 29 luglio dall’aeroporto di Venezia e siamo arrivati a Lisbona la sera stessa. Dopo una notte trascorsa in aeroporto, abbiamo preso un treno diretto alla cittadina di Santarem. Qui abbiamo iniziato il nostro percorso di Route, il cammino a piedi che ha interessato i primi quattro giorni del campo.

Nei giorni seguenti abbiamo fatto tappa a Azoia de baixo, Arneiro das milhariças, Covão do coelho e infine Fátima, dove abbiamo avuto un “assaggio” del clima di festa che ci avrebbe accolti a Lisbona.

Come vi siete preparati e quali erano le vostre aspettative prima della partenza?

Nel corso dell’anno ci siamo impegnati in varie attività quali giardinaggio, volantinaggio, vendita di cibo e lavoretti durante il mercatino di Natale per raccogliere fondi con cui finanziare parte del viaggio. Negli ultimi mesi invece, raggiunta una somma che ci soddisfacesse, ci siamo concentrati sia sull’organizzazione dell’itinerario, che ha riguardato principalmente i capi e il sacerdote, siasu quella delle attività in programma durante i pomeriggi al campo.

Durante l’anno abbiamo anche avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di una persona che aveva già partecipato alla Gmg. Il suo racconto, oltre a chiarire dubbi e preoccupazioni, è stato un ulteriore stimolo che ci ha resi sempre più convinti dell’esperienza che di lì a pochi mesiavremmo vissuto.

Cosa ha significato per il vostro gruppo partecipare?

Sicuramente è stato un grande traguardo. I nostri capi ci hanno presentato l’esperienza ad ottobre dello scorso anno e, fin dal primo momento, ci è sembrata un’occasione da cogliere. Nonostante l’entusiasmo però eravamo consapevoli che partecipare sarebbe stato un impegno sotto molti punti di vista; per questo, riuscire a vivere questa esperienza è stata una grande soddisfazione per tutta la comunità del nostro clan.

Quali emozioni avete provato una volta arrivati?

Anche se non siamo riusciti a vivere l’intera settimana di Gmg, poiché siamo arrivati negli ultimi due giorni, ci siamo accorti fin da subito del forte clima di fraternità e gioia. Essere circondati da così tanti giovani provenienti da tutto il mondo, riuniti a Lisbona per condividere quest’esperienza di crescita personale e confronto, ha avuto un impatto emotivo fortissimo su ognuno di noi.

Tra le immagini simbolo di questa GMG c’è quella di don Guilherme Peixoto, il prete dj.Che idea vi siete fatti?

Abbiamo ascoltato la musica di Padre Guilherme la mattina del 6 agosto e pensiamo possa essere un esempio di come la Chiesa, che per molto tempo è stato un ambiente legato alle sue tradizioni, stia cercando strumenti e modalità per avvicinarsi progressivamente alle nuove generazioni.

Difficoltà e sorprese?

Una volta arrivati a Lisbona la stanchezza fisica e mentale, derivata dai precedenti giorni di cammino, si è fatta sentire. Nonostante ciò, grazie allo spirito aperto e desideroso di conoscere dei ragazzi lì presenti, siamo riusciti a vivere molti momenti di dialogo, scambio e arricchimento personale.

Ci tornereste?

Sicuramente la Gmg è un evento tanto impegnativo quanto unico nel suo genere, da vivere almeno una volta nella vita. Se mai dovessimo avere l’occasione di parteciparvi una seconda volta, ci piacerebbe essere presenti fin dai primi giorni della settimana per sperimentare ciò che quest’estate non siamo riusciti a provare.

Che cosa vi ha lasciato questa esperienza?

Il campo vissuto e la Gmg ci hanno aiutati a rafforzare la nostra unione come gruppo grazie alla condivisione della strada fisica, della fatica, della spensieratezza e dei semplici momenti di vita quotidiana arricchiti da attività profonde e personali.

Marika Andreoli

 
 
 

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