Ostanel (VcV) e Zanoni (Pd), presentano un’interrogazione su crac OPO-OrtoVeneto: quali controlli per evitare finanziamenti pubblici a realtà dissestate?
«Il crac del Consorzio OPO-OrtoVeneto, che sarebbe stato messo in liquidazione coatta con un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy su segnalazione di Confcooperative, per mancati pagamenti di mensilità e tredicesime, omesso versamento dei contributi, e atti di pignoramento, numerosi decreti ingiuntivi e atti di precetto, rischia di mettere in ginocchio decine di produttori ortofrutticoli trevigiani, in particolare quelli appartenenti alla filiera del radicchio e a quella dell’asparago». Lo dicono, in una nota congiunta, Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, e Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che hanno depositato un’interrogazione – a firma di entrambi – dal titolo “Come intende agire la Regione sul caso Opo-Ortoveneto e come intende tutelarsi per evitare di finanziare soggetti a rischio fallimento?”.

«Opo-Ortoveneto – proseguono i due consiglieri regionali di opposizione – sarebbe stato oggetto, negli ultimi 15 anni, di consistenti finanziamenti pubblici ricevuti anche da Avepa. Gli ultimi dei quali – secondo quanto riportato dalla stampa – nel 2022, anno in cui veniva fatta la segnalazione del dissesto da parte di Confcooperative. Ci chiediamo come sia possibile che la Regione e i suoi enti controllati, che sono così attenti in determinate circostanze nelle procedure di finanziamento, possano elargire soldi pubblici a realtà con dissesti simili. Ci pare una situazione incongruente, da chiarire e spiegare».
«Pertanto – concludono Ostanel e Zanoni – chiediamo quali azioni la Regione intende intraprendere a tutela delle risorse pubbliche elargite al Consorzio OPO che, evidentemente, non sono state utilizzate per creare volani aziendali o benefici alla collettività. Vorremmo conoscere, anche per evitare che si ripetano situazioni simili, quali strumenti di controllo possiedano e utilizzino la Regione e i suoi Enti strumentali, prima di elargire finanziamenti a fondo perduto a società a rischio fallimento, e se si voglia potenziarli, per scongiurare altri casi Opo-Ortoveneto ».