giovedì, 21 Settembre 2023
 
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Ostanel (VcV) e Zanoni (Pd), interrogazione su crac OPO-OrtoVeneto

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Ostanel (VcV) e Zanoni (Pd), presentano un’interrogazione su crac OPO-OrtoVeneto: quali controlli per evitare finanziamenti pubblici a realtà dissestate?

«Il crac del Consorzio OPO-OrtoVeneto, che sarebbe stato messo in liquidazione coatta con un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy su segnalazione di Confcooperative, per mancati pagamenti di mensilità e tredicesime, omesso versamento dei contributi, e atti di pignoramento, numerosi decreti ingiuntivi e atti di precetto, rischia di mettere in ginocchio decine di produttori ortofrutticoli trevigiani, in particolare quelli appartenenti alla filiera del radicchio e a quella dell’asparago».  Lo dicono, in una nota congiunta, Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, e Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che hanno depositato un’interrogazione – a firma di entrambi – dal titolo “Come intende agire la Regione sul caso Opo-Ortoveneto e come intende tutelarsi per evitare di finanziare soggetti a rischio fallimento?”.
ostanel schiavonia«La dimensione di tale Consorzio e del relativo debito (si parla di un buco da 20 milioni di euro) è tale da far temere – osservano Ostanel e Zanoni – che tutto il mondo agricolo veneto, in particolare quello trevigiano, possa avere delle ripercussioni. A partire, quel che ci preoccupa maggiormente, dal Consorzio Agrario di Treviso e Belluno, che nel 2022 ha partecipato con 600mila euro al tentativo di ricapitalizzazione di Opo-Ortoveneto. Auspichiamo che l’assessorato regionale competente non si limiti ad alzare le spalle, invocando le fluttuazioni del mercato, i margini risicati della grande distribuzione o le incognite climatiche, ma preveda di mettere in campo strumenti e sinergie per aiutare i singoli produttori a rimanere operativi senza venire travolti dal crac dell’organizzazione con sede a Zero Branco».
«Opo-Ortoveneto – proseguono i due consiglieri regionali di opposizione – sarebbe stato oggetto, negli ultimi 15 anni, di consistenti finanziamenti pubblici ricevuti anche da Avepa. Gli ultimi dei quali – secondo quanto riportato dalla stampa – nel 2022, anno in cui veniva fatta la segnalazione del dissesto da parte di Confcooperative. Ci chiediamo come sia possibile che la Regione e i suoi enti controllati, che sono così attenti in determinate circostanze nelle procedure di finanziamento, possano elargire soldi pubblici a realtà con dissesti simili. Ci pare una situazione incongruente, da chiarire e spiegare».
«Pertanto – concludono Ostanel e Zanoni – chiediamo quali azioni la Regione intende intraprendere a tutela delle risorse pubbliche elargite al Consorzio OPO che, evidentemente, non sono state utilizzate per creare volani aziendali o benefici alla collettività. Vorremmo conoscere, anche per evitare che si ripetano situazioni simili, quali strumenti di controllo possiedano e utilizzino la Regione e i suoi Enti strumentali, prima di elargire finanziamenti a fondo perduto a società a rischio fallimento, e se si voglia potenziarli, per scongiurare altri casi Opo-Ortoveneto ».
 
 
 

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