La società sotto accusa gestisce vari distributori stradali su tutto il territorio nazionale ma il prodotto in vendita, miscelato con kerosene, non è conforme.
I finanzieri di Verona, con il coordinamento della procura della Repubblica scaligera, hanno sequestrato circa 20.000 litri di gasolio ad una società che gestisce vari distributori stradali operanti su tutto il territorio nazionale.
L’operazione è scattata dopo che un campione di gasolio era stato prelevato presentando standard qualitativi non in linea con le norme di commercializzazione. La legge, infatti, prevede un punto di infiammabilità minimo per il carburante fissato a 55 gradi centigradi, mentre il gasolio prelevato per i controlli qualitativi presentava un valore di 46 gradi centigradi. E l’abbassamento del punto di infiammabilità era dovuto alla presenza di altri prodotti che, miscelati al gasolio, abbassavano la capacità di combustione del carburante venduto agli automobilisti.
Le ipotesi
Sono due, quindi, le ipotesi penalmente perseguibili: la vendita di un prodotto non conforme a precise discipline di commercializzazione, che ha indotto il pubblico ministero ad ipotizzare la frode in commercio; l’evasione delle accise conseguente all’aggiunta di kerosene, ovvero un prodotto soggetto ad un’accisa inferiore rispetto al gasolio.
Apposti i sigilli alle pompe di benzina
I finanzieri, quindi, hanno apposto i sigilli alle pompe di erogazione e ai serbatoi contenenti il carburante irregolare, denunciando l’amministratore della società.
Al termine delle attività, come disposto dal gip di Verona e come previsto dalla legge, l’intero quantitativo del carburante sequestrato è stato assegnato ai vigili del fuoco di Verona per gli usi consentiti.