mercoledì, 29 Novembre 2023
 
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La Bertoliana si prepara al trasloco da S. Maria Nova. Ma sull’ex Tribunale è buio fitto

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Dopo 15 anni si libera la chiesa palladiana: i libri all’ex media in contrà Riale

L’esterno della chiesa palladiana a Santa Maria Nova

Dopo 16 anni, la Bertoliana si prepara a lasciare Santa Maria Nova, chiesa palladiana trasformata in deposito di libri, anche preziosi, dal 2008. Intanto sul futuro della nuova biblioteca all’ex tribunale è buio pesto.

Era il 2007, sindaco Enrico Hüllweck e presidente della biblioteca Mario Giulianati, quando si decise di utilizzare l’ex chiesa palladiana di Santa Maria Nova come deposito di libri e degli archivi della Bertoliana. Se incontrate Giulianati e vi fermate a parlare con lui vi spiegherà che non c’era alternativa, perché i libri li mettevano a quel tempo anche sotto la Basilica. E così un luogo come l’ex chiesa, che negli Usa sarebbe trasformato seduta stante in un museo, è stato trasformato in deposito della biblioteca.

La chiesa di Santa Maria Nova trasformata in un deposito di libri

Va da sé, come spesso succede in Italia, che il provvisorio diventi una scelta stabile: così l’invasione di Santa Maria Nova è durata fino ad ora. La contraddizione (e un po’ anche la vergogna) della scelta è saltata agli occhi abbastanza presto, perché già nel 2011 l’assessore alla Cultura, Francesca Lazzari, assicurava che la chiesa sarebbe stata presto liberata. Così non accadde. E la vicenda s’è trascinata avanti sostanzialmente fino a oggi.

Va riconosciuto che il problema del deposito a Santa Maria Nova è stato ben presente anche alla giunta Rucco che s’è data da fare, come le riconoscono anche gli attuali inquilini di palazzo Trissino: ha annunciato perfino in Consiglio comunale che la soluzione del problema era prossima. Ma non s’è concretizzata prima della fine del mandato e adesso la giunta Possamai sta spingendo per attuare la soluzione: spostare tutti i materiali della Bertoliana nell’ex scuola media Riale. Una faccenda non semplice, perché si tratta anche di pezzi storici e delicati, che richiedono approvazioni anche della Soprintendenza. L’obiettivo, comunque, è ravvicinato: entro fine anno o all’inizio del 2024 l’occupazione di Santa Maria Nova cesserà.

L’interno della chiesa di Santa Maria Nova una volta liberato dai libri secondo un’imaggine del “Cisa”

L’altro fronte, invece, quello della nuova Bertoliana nell’ex tribunale a Santa Corona, è ben caldo per i dibattiti, ma le prospettive sono praticamente a zero. Sono due gli argomenti – basta girare a palazzo Trissino per ascoltare queste motivazioni – che danno corpo alle perplessità della giunta Possamai: da un lato il progetto è assai generico, dall’altro i costi dell’operazione sono stati ampiamente sottovalutati. Stime ufficiose che circolano parlano di un impegno che si aggira sui 30 milioni di euro per riallestire tutto. Magari è anche una cifra sopravvalutata, però di sicuro è fuori dalle disponibilità del municipio, anche se fossero solo 25 milioni. Tanto per capirci, il nuovo teatro è costato 23 milioni. Sin dalla campagna elettorale, il sindaco ha sempre affermato che il progetto sarebbe stato oggetto di una profonda verifica. Risultati ufficiali non ci sono ancora, ma l’aria è precisa. Un vento che non piace al centrodestra, che, grazie al consigliere comunale leghista Jacopo Maltauro, ha organizzato una manifestazione per ribadire la bontà e la necessità di realizzare il progetto dell’architetto Giorgio Strappazon di Marostica.

Un’immagine del progetto della nuova Bertoliana a Santa Corona

È vero che lo sgombero degli arredi dell’ex tribunale è in corso, ma c’è un altro e serio problema che non va sottovalutato: vale a dire i sotterranei dell’ex tribunale, che sono pieni di “corpi di reato”, cioé armi e soprattutto droga. Chi si prende la responsabilità di metterci le mani? E dove spostarli? C’è molta cautela, peraltro comprensibile, a toccare quelle prove perché le tecniche oggi sono molto evolute e quei “corpi di reato” potrebbero contenere prove (pensate al Dna) che una volta non sarebbero state rilevabili, ma oggi sì. Il tutto porta a rendere la nuova Bertoliana uno dei tanti temi carsici che riemergono per un po’ nel dibattito vicentino e poi s’inabissano nel mare delle difficoltà per anni. Non va dimenticato che per iniziare a costruire nel 1962 il palazzo di Giustizia a Santa Corona ci vollero 17 anni.

 

 
 
 

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