I controlli, eseguiti con le polizie locali, sono stati estesi da quest’anno a tutte le principali località turistiche del Veneziano
Maxi operazione della Guardia di Finanza nel Veneziano per il contrasto all’abusivismo nel settore ricettivo extra alberghiero. Durante l’estate il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e le Polizie Locali delle principali località turistiche della provincia (Venezia, ma anche Jesolo, Chioggia, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Bibione) hanno intensificato i controlli nei confronti delle strutture ricettive extralberghiere presenti su tutto il territorio metropolitano, per individuare quelle abusive o non in regola non solo con la disciplina regionale, ma anche sotto il profilo fiscale.
Il piano di controlli – inizialmente operativo da luglio 2022 solamente sul centro storico di Venezia e su Mestre – è stato esteso da quest’anno anche alle principali località balneari della provincia, sfruttando le potenzialità offerte da D.O.G.A.L.E., un software utile alla selezione delle strutture ricettive extralberghiere potenzialmente irregolari, abusive o non autorizzate. Il sistema informatico mette a confronto le offerte di alloggi presenti sul web con quelle registrate ai fini autorizzativi presso Comuni e Regione.
A ciò si aggiungono gli ulteriori elementi informativi derivanti dalle ordinarie attività di controllo del territorio svolte dalla Guardia di Finanza e dalle Polizie Locali e le centinaia di interviste effettuate ai turisti in partenza circa le modalità del loro soggiorno.
Controlli sull’extra alberghiero, sanzioni per oltre 675 mila euro
Tra luglio e settembre 2023, sono stati eseguiti 275 controlli che hanno portato a sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 675 mila euro.
Sono state individuate 76 strutture completamente abusive per aver omesso ogni tipologia di comunicazione prevista: 28 di queste tra centro storico, Lido e Burano, 10 nella zona di Mestre, 21 nel territorio di Jesolo e 4 in quello di Cavallino Treporti, 4 a Chioggia, 6 a Eraclea e 3 a Bibione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di locazioni turistiche abusive, anche se sono stati individuati anche 4 Bed & Breakfast a Venezia e un alloggio turistico abusivo, sempre a Venezia.
Sono state individuate anche ulteriori 9 strutture (appartamenti in residence, B&B e alloggi turistici), che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella riscontrata. A Mestre, in un caso si è passati da 9 a 13 posti letto, in un altro da 5 a 11 posti letto, a Bibione una struttura ha aumentato la sua ricettività di 8 posti letto. In diversi casi, le camere aggiuntive sono state ricavate in disimpegni (a Eraclea) o all’interno di magazzini (a Mestre), ma anche in locali accatastati come ripostigli (a Caorle).
Nel comune di Cavallino Treporti, la Tenenza di Jesolo e la Polizia locale hanno individuato 13 immobili concessi in locazione senza che fossero accatastati o senza la prescritta agibilità.
Nell’ambito dei medesimi controlli, sono stati individuati 6 lavoratori in nero (Venezia, Mestre e Eraclea) impiegati quali addetti alle pulizie e al servizio colazione, con l’irrogazione di sanzioni per circa 27 mila euro e la comunicazione ai competenti Uffici dell’Inps per l’eventuale sospensione dell’attività.
Sono stati, inoltre, deferiti all’autorità giudiziaria 20 gestori per non aver comunicato alla competente Autorità di Pubblica Sicurezza i nominativi dei clienti alloggiati (oltre 120 persone non comunicate) e sono stati redatti 48 verbali per il mancato pagamento del Canone RAI “speciale”.
Controlli nell’extra alberghiero, ecco i casi più eclatanti
Da un punto di vista fiscale, i controlli hanno consentito di acquisire, in numerose circostanze, elementi tali da configurare lo svolgimento di una vera e propria attività imprenditoriale, come tale soggetta ad una serie di adempimenti sul piano fiscale, a partire dalla richiesta all’Agenzia delle Entrate dell’attribuzione d’ufficio della partita IVA.
Ad oggi, gli accertamenti conclusi hanno evidenziato, in un caso, per un B&B a Venezia, in attività dal 2019, l’omessa dichiarazione di ricavi per oltre 500 mila euro e Iva dovuta per oltre 156 mila euro. Per 2 locazioni turistiche a Venezia, dal 2018 sono stati ricostruiti ricavi non dichiarati per oltre 209 mila euro. In un terzo caso, un B&B sempre in laguna a Venezia, sono stati constatati ricavi non dichiarati per oltre 79 mila euro e, ancora, in un quarto caso, una locazione turistica sempre a Venezia, sono stati ricostruiti redditi da locazione sottratti a tassazione per oltre 70 mila euro.
Inoltre, nei confronti di ulteriori quattro persone fisiche sono stati contestati redditi di fabbricati da locazioni turistiche per circa 150.000 euro.
A Chioggia, in occasione di un controllo nei confronti di una società di capitali operante nel settore delle locazioni turistico-alberghiere, sono stati constatati ricavi non dichiarati pari a 80 mila euro e IVA dovuta per oltre 14 mila euro e segnalati all’Agenzia delle Entrate ulteriori ricavi non contabilizzati per quasi 57 mila euro e IVA relativa per 17.290, derivanti dalla locazione turistica di 25 immobili in “nero”.
Ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti di decine di altre strutture ricettive, finalizzati alla verifica della corretta dichiarazione dei proventi derivanti dall’attività di locazione turistica (siano essi redditi da locazione, redditi diversi o redditi di impresa).