Aveva 88 anni e per oltre settant’anni si è dedicato alla pittura. Le sue opere sono esposte anche a Mosca, New York e Madrid
Lutto nel mondo della cultura veneta. All’età di 88 anni si è spento Adriano Pavan. Era considerato un cantore del Piave, che aveva immortalato più volte nei suoi oltre settant’anni di attività artistica nella pittura. Pur essendo malato da mesi, finché la mano ha avuto la forza di reggere un pennello, ha continuato a dipingere. La sua è stata una lunga storia di vita e d’amore con l’arte e per l’arte. Aveva perso in primavera la moglie Anna. È stato accudito fino all’ultimo dalla figlia Rosanna e dai fratelli Mario e Gianni, a lui legatissimi. E proprio al fratello pochi giorni fa, Adriano Pavan, che aveva sempre abitato a San Donà, aveva detto: “A Jesolo sono nato e a Jesolo morirò”. E così è stato, con il suo viaggio conclusosi là dove era iniziato.
Originario di Jesolo, ma da sempre residente a San Donà, Adriano Pavan aveva iniziato a disegnare a 13 anni, durante una convalescenza in seguito a un grave incidente. Poi arrivano il colore e la partecipazione a concorsi con giuria e collettive a partire dal 1951, a soli 16 anni. Nel 1954 allestisce la sua prima mostra personale a San Donà nei locali del caffè Grande, allora unica sede per mostre d’arte della città. Ma è a Milano, dove nel 1956 conosce il critico d’arte Mario Portalupi, che inizia la sua florida carriera.
Negli anni ’70 allestisce la sua prima mostra personale milanese al Centro Artistico San Babila. Negli anni successivi, sempre a Milano, allestisce le personali nella Galleria d’Arte V.E. Barbaroux, ancora punto d’incontro dei massimi artisti italiani del tempo. A Milano conosce Carlo Carrà e instaura rapporti di amicizia con diversi artisti e critici d’arte come: Portalupi, Villani, Lepore, Monteverdi, Valsecch, Kaiserlian, Mussio, Longa. Sempre a Milano, negli anni ’60, vince il Premio A.N.C.I., importante concorso al quale partecipavano i migliori artisti di quel tempo.
Nel 1982 entra a far parte del gruppo della rivista d’arte D’Ars di Milano che gli organizza delle personali in tutta Italia. Riconoscimenti importanti della sua attività artistica sono stati l’allestimento di una mostra antologica di oltre duecento opere realizzata dal Comune di San Donà di Piave nel 1981 e una seconda organizzata dal Kursaal di Jesolo Lido nel 1986. Altre tre antologiche sono state allestite nella Libreria Marsilio di Padova con oltre 130 opere, nella Villa Reale Pisani di Stra e nella Villa Bragadin Genovese Sartorello di Ceggia con 170 opere.
Da Mosca a New York, dove vedere le opere di Pavan
Sue opere di grafica sono presenti al Museo d’Arte Figurativa Puškin di Mosca, al Museum of Arte di New York, al Museo Espanol de Arte Contemporaneo di Madrid, al Moderna Museet di Stoccolma, a Musèe Moderne di Parigi, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Jesi e di Gallarate, alla Galleria d’Arte Moderna di Sassoferrato.
Impossibile elencare tutti i prestigiosi concorsi vinti, e le collettive in Italia e all’estero a cui Adriano Pavan ha partecipato in settant’anni pittura (70 anni di pittura “compiuti” nel 2022).
È importante ricordare anche le sue passioni per la fotografia e il cinema, per la montagna e il rapporto con il CAI sandonatese di cui fu uno dei fondatori. Trasferì tutto questo in una serie di film. Tra questi, “Aprire una montagna”, trasmesso su Rai 3, ottenne un riconoscimento al Festival Internazionale del Film di Montagna di Ponte di Legno nel 1979. Seguirono molte altre opere cinematografiche e documentari.
L’ultima mostra a San Donà di Piave è stata realizzata in Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea nel 2019, promossa dall’Associazione Naturalistica Sandonatese. Il titolo: “Alberi nella luce”.