Piazze e cortei in tutta Italia, una marcia silenziosissima a Vigonovo. Un minuto di rumore in Università.
Si moltiplicano le iniziative per dire “No” alla violenza di genere. Una passeggiata lanciata la sera stessa della scoperta del corpo della giovane è stata lanciata da Non Una Di Meno Padova. Tra i social e le televisioni rimbalzano le parole di Elena, la sorella di Giulia Cecchettin: “Un minuto di silenzio per Giulia non è necessario, bisogna prendere questa storia come esempio perché non riaccada in futuro, per Giulia bruciate tutto“.
Il rimando è ovviamente alla frase dell’attivista peruviana Cristina Torres Càceres pronunciate nel 2011: «Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima».

Nella serata di domenica, però, a Vigonovo migliaia di persone e 50 sindaci da tutto il Veneto non riuscivano nemmeno a parlare. In quella piazza e in quelle vie gremite si leggevano solo lacrime e nodi alla gola.
Al dipartimento di Ingegneria un minuto di rumore per Giulia – VIDEO
Nella mattinata di oggi, le rappresentanti della comunità studentesca di UDU Padova hanno organizzato un presidio a cui centinaia di persone si sono unite nel piazzale del dipartimento di Geoscienze dove si sarebbe dovuta laureare la 22enne. Raccogliendo l’appello di Elena e in accordo con la famiglia hanno dato via ad un minuto di rumore scuotendo chiavi, oggetti metallici, applaudendo.

“Come rappresentanti di Ingegneria abbiamo sentito la necessità di trovare un momento in cui stare insieme, in accordo con la famiglia e nel rispetto del loro dolore, per ricordare Giulia e tutte le donne vittime di femminicidio e della cultura patriarcale del nostro Paese. Per tutte queste donne non possiamo rimanere in silenzio e i minuti di commiato non ci bastano. Vogliamo un giorno in cui non conosceremo già la fine della storia, fino ad allora continueremo a lottare, anche nelle università. Sono i luoghi di istruzione i primi a doversi attivare: sono necessari percorsi di educazione all’affettività e al consenso obbligatori per tutta la comunità accademica in tutta Italia” dichiara Giada Aureli, Rappresentante degli Studenti a Ingegneria Biomedica con Studenti Per Udu Padova.
Femminicidio Giulia, le parole di Emma Ruzzon
“Dobbiamo riconoscere la matrice di questa morte, non possiamo definirla solo scomparsa, è importante chiamare le cose con il proprio nome. Quello di Giulia Cecchettin è un femminicidio, serve avere il coraggio di riconoscere che il sistema in cui siamo è intriso di una profonda e radicata cultura dello stupro. Il femminicidio e lo stupro ne sono all’apice, ma vengono retti da tutti quegli atteggiamenti quotidiani che ci hanno insegnato a “sopportare”. Ogni singola persona deve attivarsi per sradicare questo sistema, serve trovare il coraggio di fermare ogni atteggiamento sbagliato a cui assistiamo. Soprattutto però, deve arrivare l’impegno delle Istituzioni, dello Stato, della Scuola e delle Università: servono percorsi di educazione al consenso, all’affettività e alle relazioni, serve finanziare chi già ora si occupa di contrasto alla violenza di genere, come i Centri Antiviolenza che ogni anno si vedono tagliati fondi e supporto. Se vogliamo che Giulia sia davvero l’ultima, dobbiamo agire ora.” queste le dichiarazioni Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Padova.
Femminicidio Giulia, riceverà comunque la laurea
Poco distante, al Bo, la Rettrice Mapelli e la Ministra Bernini annunciavano che Giulia sarebbe comunque stata insignita della laurea, aspettando un colloquio con la famiglia. Il ministro Valditara nel frattempo parla di un minuto di silenzio prima di ogni lezione. “Da anni – fa sapere Domenico Amico, senatore accademico – lavoriamo affinché vengano resi obbligatori i corsi che permettono di formarsi all’affettività e alla sessualità. Corsi che abbiamo ottenuto anni fa con un lavoro di costante collaborazione con i precedenti rettori Zaccaria e Rizzuto e con la stessa rettrice Mapelli allora prorettrice insieme alla professoressa Oboe“.
Stando alle dichiarazioni della Rettrice Mapelli questa mattina, questi corsi potrebbero venir resi disponibili online tra poco: “a giorni lanceremo un corso online contro la violenza sulle donne a cui abbiamo lavorato per mesi. Sei moduli su equità, inclusione, parità di genere che vogliamo mettere a disposizione dei nostri studenti, dipendenti e dell’intera cittadinanza. Dopo l’omicidio di Giulia siamo convinti più che mai che serva“.
In serata, un altro corteo partirà da Piazza Portello alle 19.30.
Femminicidio Giulia, piazze e manifestazioni in tutta Italia
In tutte le province venete si son tenuti momenti di piazza e manifestazioni contro la violenza di genere e in ricordo di Giulia: dopo Padova anche a Treviso, Rovigo e Vicenza si sono mobilitate le realtà femministe. Per poi uscire di regione e guardare a Udine, ma, in generale in tutta Italia: Milano, Firenze, Palermo, solo per citarne alcune.
Il tutto, in attesa della manifestazione nazionale di Non Una Di Meno a Roma il prossimo 25 novembre, Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.
La speranza è che, insieme, si riesca a decostruire la cultura patriarcale, fatta anche di ironia da spogliatoio e battute sessiste, che crea quel machismo tossico. Quest’ultimo, vero e proprio hummus culturale in cui si coltivano atteggiamenti che limitano la libertà delle donne, che le opprimono e che – troppo spesso – culminano con il femminicidio. Da uomini, smettendo di scappare dalle nostre responsabilità ed educandoci all’eguaglianza di genere, potremo assicurarci che Giulia sia effettivamente l’ultima vittima di una violenza di Stato che uccide una donna ogni tre giorni.
Nel frattempo, le persone che ritengono la lotta al femminicidio – a cui anche Elena Cecchettin sta prendendo parte – una questione “politicizzata” e “di sinistra“, mettono in discussione e rallentano l’unico modo per tentare di risolvere questo problema, accusando la stessa Elena di mire politiche senza accorgersi che si tratta di un fatto politico di cui bisogna parlare, sempre.
Enrico Caccin