Incontro organizzato dal “Coordinamento donne”, la Cgil-Spi, Lega di Cavarzere e Cona, per giovedì 23 novembre, alle 20.30, nella sala civica di Palazzo Piasenti-Danielato di Cavarzere
Sono tante le forme d violenza contro le donne: nell’atteggiamento, nel contrasto contro la loro indipendenza economica, negli insulti e minacce. Alcune sottili, psicologiche, difficili da riconoscere…
Da qui l’invito di contrastare ogni tipo di violenza dall’iniziativa della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, violenza che spesso arriva addirittura al femminicidio, reato in continuo aumento in Italia.
Motivo per cui il “Coordinamento donne”, la Cgil-Spi, Lega di Cavarzere e Cona, hanno unitamente organizzato per giovedì 23 novembre, alle 20, 30, nella sala civica di Palazzo Piasenti-Danielato di Cavarzere, in via Rossini 1 (accanto alla biblioteca comunale), dopo brevi interventi sul tema, anche la proiezione del film “Mustang”: definito “una splendida opera prima” della regista francese-turca Deniz Gamze Ergüven (classe ’78).
Un film presentato a Cannes nel 2015, acclamato dalla critica e vincitore di quattro Cèsar. E che nel 2016 ha rappresentato la Francia agli Oscar nella categoria miglior film in lingua straniera.
In sostanza si tratta di una pellicola che racconta la storia di cinque giovani sorelle turche che lottano per la loro libertà contro un potere religioso e patriarcale soffocante.
A dipanare i fili della matassa sono cinque piccole donne “eroine”, così definite dalla stessa autrice: termine giusto perché lottano anche contro la guerra, strenuamente per la libertà, per il diritto di essere ciò che vogliono: spezzare le sbarre (reali e metaforiche) di un ambiente malsano, soffocante che non è facile vincere; pure perché donne vessate da una matrigna e da uno zio mostro, contro il quale queste sorelle, molto unite tra loro, fanno gruppo e non intendono affatto piegare la testa.
“Mustang” è infatti il nome dato ai cavalli indomabili. E l’essenza di questo film è appunto di rappresentare una storia potente, intima e folgorante, come un pugno nello stomaco per gli spettatori, ma anche una lezione di vita per tutti. Conclusione: un brivido d’emozione nel finale. (ro.ferr.)