sabato, 2 Dicembre 2023
 
HomeBreaking NewsIn Polesine frutta in via di estinzione: -50% di superficie arborea in...

In Polesine frutta in via di estinzione: -50% di superficie arborea in soli 10 anni

Tempo di lettura: 2 minuti circa

Presente anche Confagricoltura Rovigo alla manifestazione “Sosteniamo la fruitvalley”

Più sostegni al settore frutticolo, più ricerca e innovazione per evitare che gli agricoltori abbandonino le colture arboree. Confagricoltura Rovigo ha partecipato, con il presidente Lauro Ballani, il direttore Massimo Chiarelli e una delegazione di imprenditori agricoli polesani, alla manifestazione “Sosteniamo la fruitvalley” che si è svolta a Bologna, promossa da Confagricoltura Emilia-Romagna, per chiedere un urgente supporto al comparto frutticolo. “Abbiamo voluto far sentire la nostra voce per chiedere di ridare slancio alla frutticoltura, che negli ultimi dieci anni ha perso il 50% delle superfici a colture arboree – ha detto Ballani –. Chiediamo più ricerca, più innovazione, più risorse a sostegno del settore, fondamentale per l’agricoltura. Non possiamo permettere di essere invasi dalla frutta straniera. La frutta italiana è il prodotto più certificato al mondo e quello di oggi vuole essere un appello pubblico alla comunità per sostenerla, affinché il messaggio arrivi forte alle istituzioni”.

I frutticoltori, provenienti non solo dall’Emilia-Romagna ma anche dalle province limitrofe come Rovigo, hanno distribuito dei sacchetti con la frutta di loro produzione ai passanti e, nella concentrazione finale in piazza Lucio Dalla, hanno avanzato alcune proposte per salvare il comparto. Hanno chiesto risarcimenti adeguati in presenza di danni da calamità alle produzioni e una liquidazione più veloce dei rimborsi; un rafforzamento del sistema assicurativo, per favorire l’accesso alle polizze e renderle meno costose; moratorie bancarie senza addebito per far fronte alla crisi di liquidità; sgravi contributivi sulla manodopera; e fondi per espianti e reimpianti nelle zone colpite da calamità naturali, per evitare l’abbandono delle colture frutticole e facilitare l’introduzione di nuove varietà e specie più adatte. Secondo i numeri di Veneto Agricoltura, nel decennio dal 2012 al 2022, gli ettari coltivati a pere in Polesine si sono ridotti di un terzo. La provincia di Rovigo era la regina regionale nel 2002, con 1.580 ettari sui 4.666 del Veneto. Una posizione mantenuta per anni, dato che nel 2012 erano ancora 1.478 gli ettari coltivati a pero, con Verona subito a ruota. Poi, dal 2012, il crollo, che ha portato a 583 ettari la superficie nel 2022, con continui tagli di alberi. Nel melo l’estensione si è dimezzata, passando da 877 ettari del 2012 a 419 del 2022, anno in cui si è però registrata una crescita del 4,8% rispetto al 2021. I kiwi non sono mai decollati: 213 ettari nel 2012, 194 nel 2022. Per pesche e nettarine è finita ogni speranza: 251 ettari coltivati nel 2012, quasi nulla l’anno scorso.

Marco Scarazzatti

 
 
 

Le più lette