sabato, 2 Dicembre 2023
 
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La cerimonia nella frazione di Santa Margherita a Codevigo: inaugurato il nuovo impianto idrovoro Altipiano

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Un’operache aumenta la sicurezza idraulica di un territorio di 6.500 ettari, a beneficio di un bacino ricadente in otto Comuni (Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo)

Nella frazione di Santa Margherita a Codevigo è stato inaugurato nelle scorse settimane il completamento del nuovo impianto idrovoro Altipiano con scarico nel fiume Brenta. E’ stata una mattinata di vera festa, con tanto di taglio del nastro e benedizione religiosa, quella che si è vissuta sabato 27 ottobre all’impianto di via delle Muneghe, che ha visto la presenza di tanti sindaci e autorità. D’altra parte, si parla di un’opera che aumenta notevolmente la sicurezza idraulica di un territorio di 6.500 ettari, a beneficio di un bacino ricadente nel territorio di otto Comuni (Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Piove di Sacco, Polverara e Pontelongo) dove si situano le aree più depresse del comprensorio, circa due metri sotto il livello medio del mare.

“Un intervento atteso da tempo. Questo lavoro va a chiudere una serie di interventi che il Consorzio ha fatto per la sicurezza idraulica di questo territorio – ha spiegato Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione – come l’ispezione e il consolidamento interno della botte a sifone di Conche resa possibile proprio grazie alla presa in gestione di questo impianto. Siamo riusciti a migliorare la sicurezza idraulica e la gestione delle acque nel bacino Sesta Presa a sud dello scolo Fiumicello”.

L’impianto Altipiano era stato iniziato nel 2013 dall’ex Magistrato alle Acque, con un primo stralcio costato oltre 5 milioni euro. Tutto però si è arenato per anni, fino al 2018 quando l’opera è stata rilanciata e completata dal Consorzio Bacchiglione, che adesso ne ha la gestione, grazie a un ulteriore finanziamento della Regione da 2,5 milioni di euro.

I lavori hanno previsto la fornitura e installazione di due nuove pompe (aumentando la portata d’acqua sollevata e immessa nel fiume Brenta da 5 a 11 metri cubi al secondo) con le relative tubazioni di scarico e quadri elettrici di alimentazione. Sono pompe molto potenti, ciascuna ha un motore elettrico della potenza di 315 kW.

Infine, è stato installato un nuovo gruppo elettrogeno di emergenza per garantire il funzionamento dell’intero impianto idrovoro anche in assenza di corrente elettrica.

“Riuscire a dare sicurezza ai nostri cittadini – ha poi affermato Roberto Marcato, assessore regionale con delega alla Legge speciale per Venezia – credo sia l’obiettivo più alto che un amministratore possa desiderare. Se siamo riusciti a raggiungere questi risultati perché possiamo contare su uomini e donne straordinari. Sappiamo quanto possa essere farraginosa la burocrazia in questo Paese, ma quando c’è la volontà, i successi arrivano, grazie anche a un ottimo lavoro di squadra con gli amministratori locali e tutti i soggetti coinvolti, che ringrazio. La Legge speciale per Venezia ha due obiettivi: la sicurezza del territorio e la sicurezza ambientale della Laguna di Venezia, che è un ecosistema fragilissimo. Per questo sottolineo l’urgenza che venga rifinanziata. È dal 2011 che non arrivano fondi: una situazione inaccettabile il dovere elemosinare risorse, visto inoltre che il Veneto, insieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, fa il 50% del Pil del nostro Paese. Abbiamo scritto a tutti i Governi che dal 2011 si sono susseguiti e non abbiamo ancora avuto risposte. Meritiamo un’attenzione maggiore”.

“È stata inaugurata un’opera che va a servizio dei cittadini – ha concluso il sindaco Ettore Lazzaro che ha fatto gli onori di casa – che vivono in un territorio molto ampio e che sappiamo essere molto fragile da un punto di vista idrogeologico. Non posso che ringraziare a nome di tutti la Regione e il Consorzio con il quale, come Comune, stiamo portando avanti anche altri interventi”.

Alessandro Cesarato

 
 
 

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