E’ stato l’avvocato di ufficio di Filippo Turetta, Emanuele Compagno, a informare la famiglia del giovane sulla fine della sua fuga durata 7 giorni e conclusa all’indomani del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin tra il lago di Barcis e Piancavallo, in Friuli Venezia Giulia.
“Ho avuto anch’io la notizia dell’arresto da alcuni giornalisti e ho cercato di confermarla subito. Quindi i genitori hanno saputo da me la notizia che il figlio era stato individuato ed era stato trovato vivo”.
Cosa le hanno detto alla notizia?
“Il papà non ha detto nulla se non, appunto ringraziarmi della comunicazione. È un momento talmente forte, talmente di stress, che lascia tutti attoniti e anche loro sono molto scossi”.
Cosa sa sulle dinamiche dell’arresto?
“Non so ancora in quale città sia stato trovato, né se sia stato trovato dalla polizia, se si sia consegnato o altro”.
Adesso i genitori andranno in Germania?
“Io non credo di andare in Germania, perché lì ci saranno delle operazioni che poi dovranno essere gestite dai colleghi avvocati tedeschi, con i quali cercherò di mettermi in contatto. Ma al momento la notizia è talmente fresca che non sono in grado di programmare ancora nulla”.
C’è un problema relativo alla competenza della dell’indagine?
“Adesso no. Se c’è un mandato di arresto europeo significa che dovranno essere attivate le procedure processuali per il trasferimento della persona in Italia. Presumo che questo sia il percorso nel quale si muoverà l’autorità giudiziaria”.
