Piano degli interventi: duro giudizio dal centrodestra rodigino, compatto, sul documento che sarà portato in consiglio comunale a Rovigo
“Un documento privo di reali innovazioni, laddove ce ne sarebbe stato un gran bisogno, che prende abbagli clamorosi, e pericolosi, costato centinaia di migliaia di euro in incarichi a professionisti esterni e che si traduce, semplicemente, in una scatola vuota. E neppure bella”. E’ il duro giudizio che il centrodestra rodigino, compatto, dà del documento che sarà portato in consiglio comunale a Rovigo. A firmare il documento, Mattia Moretto, capogruppo, per Fratelli d’Italia; Michele Aretusini capogruppo, Lorenzo Rizzato, Valentina Noce, Sabrina Magon, Monica Gambardella per la Lega; Andrea Bimbatti, Vice Segretario Provinciale Forza Italia Rovigo.
“Una topica madornale, insomma, quella in cui è incorsa l’amministrazione comunale Gaffeo, nell’elaborare la variante generale al piano degli interventi. Un passo falso, l’ennesimo, frutto dell’ansia di chi ha fatto poco o nulla per quattro anni, e, all’approssimarsi delle elezioni, cerca di fare qualcosa, qualunque cosa. Con esiti disastrosi”.
“La variante generale al piano degli interventi – prosegue la nota – l’ex Piano Regolatore Generale, è da sempre il principale strumento di pianificazione su cui si fonda il futuro sviluppo di un territorio e, di riflesso, la crescita della comunità e della sua economia. E Rovigo, mai come in questo momento, in cui l’economia locale ristagna e gli investimenti, soprattutto in ambito immobiliare, sono sempre più rari, avrebbe bisogno di uno strumento capace di rilanciarla, creando le migliori condizioni per incentivare gli investimenti”.
“Purtroppo nulla di tutto questo è presente nel documento presentato dal Comune. Questo è semplicemente, una cornice vuota, ma una cornice vuota costata centinaia di migliaia di euro in consulenze. Nulla è stato fatto per quanto concerne le aree produttive e la logistica; nulla di significativo è stato fatto in tema di rigenerazione urbana; quelle poche proposte di accordo di programma pubblico-privato sottoposte in questi anni agli uffici non sono state inserite, così come la variante per il centro storico”.
“Ci preoccupa poi molto il fatto che si sia deciso di confermare come attuali gli studi geologici, idraulici e sismici effettuati con il piano regolatore del lontano 1994, senza effettuarne nessun aggiornamento, nonostante l’evoluzione normativa in termini di sicurezza del territorio nel frattempo si sia fatta molto più stringente ed in particolare la riclassificazione, da parte della Regione Veneto, dell’area di Rovigo da classe sismica 4 a 3, e nonostante l’estremizzazione degli eventi meteorici avvenuta in questi ultimi 30 anni, che hanno portato a precipitazioni sempre più intense con conseguenze importanti che hanno visto coinvolto anche il nostro territorio, vedasi ad esempio l’esondazione del canale Ceresolo in località Ponte Resteo, frazione di Cantonazzo, del 11 maggio 2023, ed ai recenti eventi sismici che hanno coinvolto territori contermini”.
“Per questo – prosegue il centrodestra – abbiamo contattato Genio Civile e Consorzio di Bonifica, segnalando quelle che, a nostro avviso e sulla base di una nostra consulenza, sono le problematiche”.
“Siamo inoltre fortemente preoccupati, vista la già cronica lentezza del settore urbanistica del Comune di Rovigo nel rilascio di qualsivoglia titolo edilizio, per le numerose pratiche edilizie in fase di istruttoria: con l’adozione della variante generale al piano degli interventi ed il conseguente periodo di salvaguardia che ne deriverebbe, infatti, queste potrebbero subire un ulteriore dilatarsi dei tempi di rilascio”.
“Un documento, insomma, inutile e lacunoso. Una grande occasione persa. Un errore madornale, frutto della fretta, da parte di una amministrazione che, all’approssimarsi delle elezioni, sa di avere fatto molto poco, di presentare qualche risultato. Purtroppo, non è questo il modo. Davvero, non è questo il modo”.
“Per cercare quantomeno di arginare i potenziali danni provocati da questa disastrosa bozza, abbiamo elaborato una serie di emendamenti, che speriamo che la maggioranza possa valutare, mettendo da parte l’arroganza intellettuale che la contraddistingue. Il primo, per evitare che sia cancellata la possibilità di realizzare tutte quelle pertinenze alle abitazioni, cioè cantine, garage, gazebi, ripostigli e via dicendo, in deroga ai volumi e alle distanze; il secondo, per evitare che la possibilità di ampliare i fabbricati esistenti sia fortemente limitata, come vorrebbe la variante; mentre tutti gli altri emendamenti per un totale di 6, vanno incontro alla semplificazione e alle necessità di sostegno sia degli operatori che delle famiglie modificando un apparato normativo ancora ingessato. La possibilità di tornare ad ampliare le abitazioni nelle ex aree E4 fino ad 800 mc con il ricavo di due unità per consentire alle famiglie di abitare con i figli o/e soprattutto alle persone anziane di abitare insieme in tempi di crisi. La possibilità prevista da leggi nazionali e regionali di derogare alle distanze per la rigenerazione urbana. La possibilità di ricavare volumi accessori a servizio dell’abitazione. Per agevolare la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità urbana”.