Il filosofo e teologo anticipò il concilio Vaticano II ma la Chiesa lo avversò

è in corso la causa di beatificazione
E’ aperta alla Fondazione di storia la mostra intitolata “Sulle tracce di Romano Guardini” nella sede di palazzo Giustiniani Baggio, in contrà San Francesco 41 a Vicenza.
L’inaugurazione, sabato 17 novembre alle 10, sarà preceduta da una prolusione del prof. Michele Cassese, docente di storia moderna all’università di Trieste e di storia delle chiese cristiane all’istituto “San Bernardino” di Venezia, su: ”Romano Guardini interprete delle istanze dell’uomo contemporaneo e precursore del Concilio vaticano II”. L’intervento è volto a evidenziare l’azione di rinnovamento operata da Guardini, considerato uno dei filosofi e teologi più significativi del ‘900, nei confronti di una Chiesa che invece spesso ne contrastò il pensiero.
La rassegna sarà presentata dalla curatrice, Giuliana Fabris, coordinatore scientifico del centro studi “Romano Guardini” di Isola Vicentina e commissario per la beatificazione di Guardini, che illustrerà il percorso spirituale-esistenziale del prete, veronese di nascita, tedesco d’adozione, che amava trascorrere le vacanze estive a Isola Vicentina, dove la famiglia acquisì una villa (oggi in vendita) e dove egli progettò la maggior parte dei suoi libri.
La mostra è composta di 20 pannelli mobili bifacciali che riportano foto, oggetti, documenti, provenienti dal Fondo Guardini di Isola, dalla famiglia e dalla parrocchia di Mooshausen, dove Guardini fu confinato dal suo vescovo, dal 1943 al 1945, per salvarlo dalle SS.
La rassegna rimarrà aperta da lunedì 20 novembre a venerdì 1° dicembre, con orario 9.00 – 13, fatta eccezione sabato 25 novembre, dalle 10, per una visita guidata con la curatrice (prenotazioni: tel. 0444 544350 – info@fondazionedistoriaonlus.it).
Sono tra gli altri esposti: la foto di un libretto di meditazioni per giovani, gelosamente custodito dalla madre di Guardini, con la trascrizione, tradotta, di una riflessione tratta dalla Imitatio Christi , scritta nei risvolti a mano in latino sull’amore, e una copia a matita di un quadro di Madonna disegnato da Romano undicenne, donata alla mamma, che dimostra il loro profondo legame, nonché le sue notevoli doti artistiche, che condivideva col fratello Gino.